Si è svolta presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la presentazione del primo libro di Giusi Arimatea – docente, giornalista e critico teatrale messinese – “L’ultima Pandemia 1887: acqua igiene colera a Messina”. Con lei il professore Giuseppe Restifo e l’editore Armando Siciliano. Assente giustificato il Sindaco Cateno De Luca, impegnato nella maratona dell’importante seduta del Consiglio Comunale sul Salva Messina.
Il libro dell’Arimatea, racconta uno spaccato misconosciuto ai più della Messina pre-terremoto, con piglio rapido e leggerezza unendo e intrecciando alla ricerca storica, nuovi approfondimenti politico, sociologici e narrativi.
La bravura dell’autrice oltre all’eccellente ricerca storica iniziata quattro anni fa, attraverso le principali fonti dell’epoca, ovvero i giornali dell’epoca giunti a noi nonostante i molti documenti andati distrutti all’archivio storico in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sta nello stile e nell’agilità narrativa che accompagna il lettore per tutto il godibilissimo resoconto.
Gli attori Gabriella Cacia, Milena Bartolone e Stefano Cutrupi del Teatro dei 3Mestieri di Messina, hanno letto alcuni passi di Nino Martoglio, tratti dal testo “U Contrà”, sull’epidemia di colera che colpì la Catania degli anni ’20.
Come introdotto dai moderatori presenti e da Giusi Arimatea stessa, tanti gli spunti trattati per descrivere il nefasto evento che colpì Messina verso la fine dell’800, periodo in cui l’amministrazione di allora pensò più alla realizzazione del primo acquedotto pubblico e a regalare ai propri cittadini belle fontane piuttosto che realizzare un’importante ed adeguato sistema fognario, fondamentale per l’igiene della collettività proiettata verso il nuovo secolo.
Le ricerche comparate si spingono sino ai primi del ‘900 come illustrato dall’autrice “periodo in cui nulla era cambiato in seguito all’epidemia e soprattutto che ad oggi, alla fine del 2018, non si sia andato molto oltre”.
A fine intervento una commossa Giusi Arimatea, nel ringraziare i presenti e tutti coloro i quali hanno partecipato alla stesura del libro, ha evidenziato quanto siano stati fondamentali per lei nell’ultimo anno, l’interesse storico e “scientifico” per le pandemie ma in particolar modo la scrittura e la necessità di scrivere questo saggio narrativo.