Messina deve abbandonare il ruolo di cenerentola ed evitare di piangersi addosso. Mettere da parte le classifiche che la relegano alle ultime posizioni rispetto alla qualità della vita e guardare con ottimismo al futuro prendendo spunto da altre realtà che invece hanno dimostrato che con le idee, con la condivisione e con l’uso delle nuove tecnologie, si può invertire il trend. Il Festival della Crescita suona la sveglia alla città dello Stretto. Tre giorni intensi, da venerdì a domenica, in cui si sono alternati sociologi, imprenditori, professionisti di successo. Denominatore comune le esperienze positive. E il contagio su chi è venuto da venerdì a domenica ad ascoltare i vari convivi, i dibattiti che si sono sviluppati, è avvenuto. A fare da mattatore, nei due giorni del festival, organizzato assieme a Confcommercio Messina guidata da Carmelo Picciotto, è stato l’ideatore del format il sociologo Francesco Morace. Il terzo giorno un’appendice al festival che ha visto ancora diversi esperti puntare i riflettori su Messina. E in questo senso è stata illuminante l’intervista realizzata a Paolo Ruffino sociologo che in Olanda dove vive e opera, da consulente di una società che lavora per il governo, ha contribuito a realizzare la rivoluzione delle biciclette. Quasi il cinquanta per cento della popolazione ad Amsterdam si muove sul mezzo a due ruote. Sono state realizzate autostrade per le biciclette. Ci sono isole pedonali. Amsterdam è la città mondiale della bicicletta. Sono stati investiti 42 milioni di euro e sono stati recuperati, dati alla mano, con il risparmio che proviene dalla diminuzione esponenziale dell’inquinamento e dei problemi che ne derivano e dalla diminuzione degli incidenti stradali in cui vengono coinvolti auto e pedoni, 200 milioni di euro. La bicicletta diventa insomma uno strumento di trasformazione territoriale ed economica. Nei paesi Bassi ci sono adesso 39 mila chilometri di pista ciclabili. Un quarto degli spostamenti avviene in bicicletta. Appena dieci ciclisti ogni miliardo di chilometri quadrati vengono coinvolti in incidenti. Negli anni 70 ben 400 bambini, quando esistevano invece le auto come mezzo predominante di trasporto, sono morti perché coinvolti in incidenti stradali. “Messina- ha detto Ruffino che ha fatto un giro per la città per capire come sia fatta- ha tutte la carte in regola per adottare il modello olandese. Basta prima capire che tipo di città volete”. Francesco Pira sociologo e scrittore ha invitato i messinesi ad unirsi attorno ad un progetto credibile guardando alle nuove tecnologie e ricordando che dalla loro parte i messinesi hanno una delle coste più belle del mondo.
Durante le prime giornate applausi a scena aperta per Rossella Pezzino de Geronimo di Dusty e Cristiano Rigon fondatore di Gnammo. I due imprenditori hanno tenuto accesa l’attenzione di coloro che sono intervenuti. Rossella Pezzino de Geronimo, imprenditrice che a Catania e in altre città, lavora nel settore dei rifiuti con la sua Dusty e 1400 dipendenti, ha raccontato il suo percorso sottolineando che chi ottiene da un territorio deve restituire al territorio. Così, a Catania, ha assunto, tramite ufficio collocamento 50 persone, 15 delle quali prelevate da un centro dove vengono ospitate persone con disagi economici, bianchi e neri, e le ha trasformate in angeli ambientali. Puliscono dove i netturbini, per contratto, non hanno l’obbligo di andare. Un servizio gratuito che rende alla città. E poi ha raccontato di una serie di iniziative tra spettacoli e mostre che mettono in evidenza nei quartieri più sfortunati la bellezza. Entusiasmante il racconto di Cristiano Rigon che ha inventato la piattaforma Gnammo che ha trasformato decine di miglia di famiglie in ristoranti casalinghi. Tramite Gnammo si mette nella vetrina virtuale la propria cucina e chi vuole, se è gradito allo chef padrone di casa, paga e va a mangiare imparando ricette del territorio. La piattaforma prende una percentuale. Qualcuno, magari disoccupato, si è inventato un lavoro. Tonino Esposito racconterà del suo manifesto della positività: sottolineando la necessità di dare ogni giorno anche le notizie che generano entusiasmo. Mario Trimarchi architetto messinese di grande successo che si definisce un radicale romantico ha incantato la platea con i suoi oggetti e le sue creazioni. “Ad ispirare i mie lavori- ha rivelato- ci sono sempre il mare e lo scirocco, i venti e il clima della mia Messina”.