In merito alle notizie di stampa circolate in questi ultimi giorni circa nuovi movimenti franosi in contrada Fondaco Parrino nel Comune di Forza D’agrò, il Dipartimento della protezione civile Sicilia, ha inviato un comunicato stampa per chiarire, per completezza di informazione, alcuni aspetti fondamentali sulla questione acquedotto del Fiumefreddo.
Occorre innanzitutto esplicitare i compiti attribuiti alla Protezione Civile regionale che possono essere desunti dall’art. 117 c.3 della Costituzione oltre i quali, anche volendo, non può di certo andare per ovvi motivi di legittimità. Pertanto, le attribuzioni delineate dal citato art. 117 c.3 Cost. per il Dipartimento di protezione civile Sicilia sono quelle di promuovere lo svolgimento di ogni attività di previsione e prevenzione correlata alle varie ipotesi di rischio sismico, idrogeologico, vulcanico, ambientale o antropico in genere, e di soccorso alla popolazione vulnerata, al fine di porre in essere tutte le attività necessarie per il superamento della fase emergenziale e per il ritorno alle normali condizioni di vita.
Compete altresì al Dipartimento di protezione civile Sicilia la gestione degli eventi straordinari, mediante le attività necessarie per assicurare il superamento delle criticità che si manifestano in occasione di eventi calamitosi eccezionali compresi gli interventi, a tutela della pubblica e privata incolumità, per i quali sia stato riconosciuto e dichiarato lo stato di emergenza.
In condizioni di normalità competono, pertanto, alla protezione civile esclusivamente interventi non strutturali e non già esecuzioni di opere finalizzate alla mitigazione del rischio.
A seguito di una conclamata situazione calamitosa o emergenziale il Dipartimento protezione civile Sicilia acquisisce, infatti, competenza gestionale e titolarità delle azioni di raccordo e coordinamento delle altre componenti del Sistema regionale, nonché degli altri Enti e Istituzioni chiamati a concorrere a vario titolo all’attuazione degli interventi necessari per la salvaguardia dell’incolumità individuale e collettiva. In tale contesto, promuove tutte le attività e dispone di quanto necessario, coordinando anche l’azione di tutte le Strutture locali e degli altri Dipartimenti regionali chiamati a concorrervi secondo le rispettive competenze.
In assenza delle anzidette circostanze calamitose o emergenziali, la protezione civile Sicilia non ricopre alcun ruolo suppletivo o ausiliario rispetto alle carenze o ai ritardi maturati dagli Enti e delle Istituzioni preposte alla gestione in ordinario, dei rischi presenti nel territorio regionale.
Tornando alla vicenda di questi giorni, il Dipartimento di protezione civile Sicilia, ribadisce di avere, insieme al Dipartimento Nazionale, esaurito i compiti attribuiti con l’Ordinanza 295/2015 avendo eseguito, o in corso di esecuzione, tutti i mandati in essa contenuti.
La Regione Siciliana, nel frattempo, ha già individuato le risorse economiche necessarie per gli interventi di messa in sicurezza della condotta in questione, nella programmazione delle azioni PO FESR 2014/2020.
Restano, evidentemente a carico dell’Ente proprietario e gestore, come pure del Comune di Messina, il monitoraggio delle condizioni generali e la manutenzione ordinaria della condotta e a carico dei Comuni interessati la manutenzione del territorio.