Arriva la prima sentenza in merito al processo dell’operazione denominata “Terzo Livello”. Lo scorso 29 ottobre il Gup aveva deciso il rinvio a giudizio per 17 indagati, per l’operazione che che fece scattare diversi arresti nell’agosto del 2018, per presunti affari tra politici e mafiosi a Messina. Le accuse, a vario titolo, per i vari imputati, sono di associazione a delinquere, corruzione per un atto contrario doveri d’ufficio induzione indebita, corruzione, accesso abusivo ad un sistema informatico telematico, intestazione fittizia di beni.
Tra gli indagati, anche se con un ruolo marginale, c’era anche Angela Costa, moglie dell’ex consigliere comunale Giuseppe Chiarella. La donna era accusata di essere una prestanome della Cooperativa Peloritana Servizi, per conto di Emilia Barrile e in cambio avrebbe ottenuto un posto di lavoro.
Oggi si è tenuta l’udienza con rito abbreviato ed Angela Costa, difesa dall’avvocato Salvatore Silvestro che ha smontato la tesi dell’accusa, è stata assolta per non aver commesso il fatto.