Noto nell’ambiente criminale come “Ciccio nano”, per la Polizia di Stato, è lui l’autore della rapina perpetrata nello scorso mese di luglio ai danni di un’anziana donna, alla quale ha provocato lesioni. Le aveva strappato la collana dal collo dandosi subito dopo a precipitosa fuga, nonostante i tentativi di una giovane e coraggiosa passante di bloccarlo afferrandolo per la maglietta.
Passa poco meno di un mese e Ciccio colpisce ancora, asportando una bicicletta elettrica di colore rosso parcheggiata in strada. L’ultimo colpo, analogo a quello appena descritto, lo mette a segno nel mese di settembre. L’attività d’indagine si avvia velocemente, l’intervento delle Volanti è immediato così come la raccolta di indizi, testimonianze ed ogni altro utile elemento capace di individuare il responsabile.
Le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nei luoghi in cui si consumano i reati, aiutano gli agenti a ricostruire le fattezze dell’uomo alto circa 1,60 cm, di corporatura esile, abbigliato in modo analogo a quello descritto da chi assiste ai fatti.
Il cerchio si stringe, gli elementi raccolti convergono verso il pregiudicato 46enne messinese Francesco D’Amico. Ad arricchire il quadro probatorio a favore della sua colpevolezza, la perquisizione domiciliare che porta al rinvenimento dei capi d’abbigliamento indossati sulla scena del crimine.
Un lavoro di squadra quello dei poliziotti delle Volanti della Questura di Messina e della Procura della Repubblica del locale Tribunale, che ieri ha assicurato alla giustizia l’uomo, condotto in carcere in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip.