Pubblichiamo di seguito la lettera, a firma di Roberto Cerreti, del Movimento Liberi Insieme, al Presidente dell’Ars Ginafranco Miccichè, in merito alla questione delle ex Province siciliane.
“Onorevole Presidente,
il particolare periodo di confusione istituzionale e di deficit democratico che, più in generale, il Paese vive, imporrebbe ad ogni movimento politico ed associazione politica una seria ed attenta riflessione circa la triste deriva che la democrazia repubblicana sta prendendo.
Il movimento Liberi Insieme per storia e cultura, non può più sottacere, al cospetto dello sfacelo che i reali padroni della nostra terra hanno prodotto, da perfetti mandanti dell’omicidio istituzionale delle ex Province Regionali Siciliane.
Verrebbe facile oggi accodarsi a chi accusa il Governo Nazionale o la Sua classe politica per la situazione disastrosa degli Enti intermedi, ma chi, come noi, da sempre ha vissuto e conosce l’excursus normativo ed organizzativo di questi, sa bene che il prelievo forzoso è solo la ciliegina su una torta di nefandezze istituzionali e legislative perpetrate a danno di tutta la Sicilia ed i siciliani.
Noi, da Movimento di iniziativa popolare presente all’interno delle istituzioni provinciali al tempo della democrazia partecipativa e quale unico Movimento politico che ha osato sfidare il “Sistema” ricorrendo per le vie giudiziarie alla prima insana scelta giuridica di ridenominazione degli Enti provinciali in Città metropolitane e Liberi consorzi con l’eliminazione delle elezioni di primo livello, comprendiamo bene lo stato di disagio di chi oggi si ritrova ad amministrare un “Gigante di Cartone”, pronto a scivolare al primo soffio di vento, ma ci rendiamo anche conto che assolutamente è consentito arrendersi e buttare la spugna facendo il gioco di quella “mala politica” che ha determinato il disastro di questi anni e di questi giorni.
La verità è che dopo il devastante flop del Governatore Crocetta e della sua maggioranza, viene spontaneo chiedersi perché non si è voluto semplicemente recepire la “LEGGE 7 aprile 2014, n. 56”, meglio conosciuta come Legge Delrio, frutto di dibattito ed interazione nazionale democratica e con le parti sociali, perdendo con un’anomala ridenominazione mai riconosciuta a livello nazionale, oltre un miliardo di euro di trasferenze statali nell’ultimo quadriennio, per scuole, strade, servizi e più in generale per il bene della collettività.
La risposta sta nell’arroganza e nell’ignavia di chi non ha ritenuto fondamentale, salvaguardare interessi democratici e partecipazione pubblica, nonostante la volontà popolare espressa anche in fase referendaria, sottomettendosi al volere di “Padroni Occulti”, che hanno voluto adottare strategie devianti nei confronti dell’opinione pubblica, circa i veri sprechi e costi della politica, accusando pseudo costituite lobby provinciali, volontà massoniche ed utilizzando ogni tipo di sotterfugio per celare i propri interessi e salvaguardare il proprio status, culminando con l’utilizzo come capro espiatorio delle ex Province e mascherando le vere voragini debitorie rappresentate dagli enormi costi di indennità e benefit di parlamentari e governanti regionali e nazionali.
Basti pensare che in Sicilia mentre si abolivano le elezioni di primo livello nelle ex Province, la stessa Assemblea Regionale Siciliana, e negli stessi anni, si concedeva il lusso, bleffando su un taglio alle proprie indennità, di approvarsi ben due adeguamenti Istat, ovviamente ed inspiegabilmente non estese al resto della popolazione lavorativa siciliana, aumentandosi di fatto quei “maledetti gettoni e benefit” che sono la vera causa dell’assassinio degli Enti intermedi.
La presente vuole essere testimonianza vera di chi ha vissuto le Province e la Provincia Regionale di Messina, di chi conosce il valore e l’opera di quanto fatto sino a quella croce detta “Crocetta”, di chi è consapevole dell’impegno e del valore di ogni singolo impiegato che nei tanti anni di permanenza all’interno di Palazzo dei Leoni si è avuto modo di conoscere ed apprezzare, e dei tanti sacrifici di chi come noi si è speso nei vari ruoli istituzionali dell’Ente a tutti i livelli, in rappresentanza dei 108 Comuni del nostro territorio e dei suoi abitanti.
Con questo spirito Presidente, Le chiediamo, nell’interesse dei tanti lavoratori e delle economie sociali della nostra terra, un Suo autorevole e decisivo intervento al fine di mobilitare l’Assemblea Regionale tutta, nel provvedere, in previsione della prossima scadenza della legge finanziaria regionale, ad uno stanziamento straordinario in favore degli Enti intermedi di pari importo rispetto al prelievo forzoso imposto dallo Stato, deliberando al contempo, un atto di indirizzo da inviare al Governo nazionale dove richiedere con forza la sospensione del prelievo forzoso per gli anni 2019 e 2020.
Nel dichiararci convintamente al fianco del Sindaco De Luca in questa Sua “battaglia di dignità” per la Città Metropolitana di Messina, il Movimento Liberi Insieme aderirà e parteciperà con forza a tutte le iniziative di protesta e proposta che i nostri Sindaci porranno in essere, nella speranza di poter realmente contare sul sostegno Suo e di quell’Assemblea Regionale che sino al 2017, sicuramente non si è distinta in materia di politiche provinciali e salvaguardia delle sue istituzioni locali”.