Incendi in Sicilia, la Procura apre una inchiesta, in fumo 5.626 ettari di superficie

La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha aperto un’inchiesta per incendio doloso, per fare luce sugli incendi che nei giorni scorsi hanno distrutto centinaia di ettari di verde ma anche abitazioni, ristoranti e fabbricati nel territorio. Al momento l’inchiesta è contro ignoti. I magistrati hanno ricevuto ieri pomeriggio l’informativa del Commissariato di Cefalù, in cui viene fatto un quadro sulle decine di focolai divampati quasi in contemporanea nei territori delle Madonie, da Cefalù a Gratteri, le zone più colpite, fino a Collesano. Dalla Procura fanno sapere che si tratta di una “informativa preliminare”, adesso i magistrati faranno ulteriori accertamenti per capire se effettivamente dietro i roghi ci sia la mano criminale dell’uomo, come prospettato anche dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Intanto nel palermitano la situazione è tornata alla normalità. Questa mattina nessun Canadair è in azione e i vigili del fuoco stanno raggiungendo Cefalù per un principio di incendio. Fino a ieri sera i Canadair hanno spento i focolai attivi vicino al santuario di Santa Rosalia e sul costone di Monte Gallo che dà su Barcarello. Gli aerei, per rifornirsi nella rada del porto, hanno proceduto per ore in volo radente sulla città. Sono stati più di cinquecento, come hanno calcolato i vigili del fuoco e la protezione civile, i roghi che hanno imperversato tra le province di Palermo, Messina, Trapani e Agrigento. Due le persone ustionate e decine le intossicate.

Nei due giorni di incendi divampati in Sicilia “sono andati bruciati 5.626 ettari di superficie, di cui 3.748 ettari bosco e 1.878 di superficie destinata a macchia mediterranea”, ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che ha aggiunto: “Bisogna fare una operazione verità sugli incendi, perché bisogna conoscere bene tutti i dati su quanto accaduto in questi giorni in Sicilia”. “E’ assurdo dire cosa si poteva fare e cosa non si è fatto – ha sottolineato – Quest’anno il servizio antincendio è partito in tempo, il 15 giugno. Non abbiamo avuto ritardi. O partiamo dai dati o non abbiamo una visione vera di questa vicenda drammatica”. “C’è stato un danno d’immagine alla Sicilia tutta – ha concluso Crocetta – L’isola è stata vittima di un massacro”.

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