Domenica 19 giugno, come avviene da diversi anni, l’Associazione Culturale “La Sicilia ai Siciliani” di Messina ha deposto una corona di fiori sul cippo eretto in contrada Murazzu Ruttu (Randazzo) in ricordo di Antonio Canepa, Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice martiri siciliani facenti parte dell’E.V.I.S. (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia) di cui Canepa era comandante. Il monumento e le lapidi ricordano anche Francesco Ilardi, morto in uno scontro a fuoco qualche giorno dopo l’eccidio di Murazzu Ruttu.
Molti, forse, non sapranno chi era Canepa e cos’era l’E.V.I.S. in quanto la storia racconta solo certe verità. Verità che tendono a inneggiare personaggi ai quali si sono dedicate vie come eroi ma che oggi mostrano sempre piu un lato oscuro, tanto da somigliare sempre più a carnefici per la nostra Sicilia.
Ma chi era Canepa? Laureato in legge si recò a San Marino dove tentò insieme agli abitanti di organizzare un colpo di stato contro il potere fascista. Arrestato fu poi rilasciato. Nel 1937 ottenne la cattedra di “Storia delle dottrine politiche” all’Università degli Studi di Catania.
Dopo l’inizio della seconda guerra mondiale entrò in contatto i servizi segreti britannici e la notte del 10 giugno 1943 attuò con successo un attentato all’aeroporto di Gerbini in cui neutralizzò caccia tedeschi, distrusse bombe, armi e munizioni e dando così la possibilità agli anglo-americani di non trovare resistenza in quella zona dopo lo sbarco.
Successivamente si recò nelle zone tra Abruzzo e Toscana per aiutare i partigiani. Dopo aver conseguito la liberazione dai nazi-fascisti rientrò in Sicilia per continuare la sua lotta per l’indipendenza della Sicilia. Lotta iniziata anche culturalmente nel dicembre del 1942 con la pubblicazione, con lo pseudonimo di Mario Turri, dell’opuscolo “La Sicilia ai Siciliani” (nome al quale si ispira la nostra associazione) che fu il manifesto della sua idea: egli riteneva che l’ìndipendenza della Sicilia fosse il mezzo per l’emancipazione delle classi popolari.
Nel 1945 costituì l’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia che si contrapponeva alle forze militari che occupavano l’isola e che avrebbe dovuto condurre la Sicilia insieme al M.I.S. (Movimento per l’indipendenza della Sicilia) all’indipendenza.
Non riuscì a portare a compimento il suo ideale politico di liberazione perché la mattina del 17 Giugno 1945 fu ucciso insieme ad alcuni militanti dell’E.V.I.S. in un agguato teso dai carabinieri in contrada Murazzu Ruttu a Randazzo,dove oggi sorge un monumento commemorativo a loro dedicato.
Antonio Canepa oggi è sepolto, insieme a Carmelo Rosano, Giuseppe Lo Giudice e Francesco Ilardi, nel cimitero di Catania nel viale degli Uomini Illustri.