Oggi doveva essere la giornata del raggiungimento della matematica salvezza. Il Messina incontrava una squadra con qualche individualità importante, ma nulla di trascendentale. I biancoscudati dovevano solo giocare come sanno fare, prendere l’avversario di petto e imporre il proprio gioco sin dal primo minuto per metterlo in difficoltà. Invece in campo si è visto un Messina che, forse, sperava nel punticino e dopo il primo quarto d’ora di gioco si erano anche convinti che ciò sarebbe stato davvero possibile. Insomma, il massimo risultato con il minimo sforzo. Ma il calcio non è matematica e spesso 2+2 non fa mai 4. Oggi l’ennesima dimostrazione che in questo sport non devi inventarti nulla di nuovo, ma applicare le regole non scritte a testa bassa. Così non è stato e il Messina ha perso in casa contro la Sancataldese per 2-1. L’unica occasione da rete per gli ospiti nel primo tempo è sui piedi di Ficarrotta che salta tutti, portiere compreso, e realizza la rete dello 0-1. L’unico guizzo dei padroni di casa è di Traditi che di testa impegna seriamente il portiere Franza, poi il nulla.
Nella ripresa il Messina sarebbe dovuto entrare in campo con un altro piglio, ma al 10’ sono nuovamente gli ospiti a rendersi pericolosi con Ficarrotta. In campo si vede tanta confusione di gioco, mai un’azione fluida e concreta. Il Messina gioca spesso per vie orizzontali e non riesce mai ad affondare le azioni. Anche i cambi di Infantino non sortiscono l’effetto sperato e gli ospiti si rendono nuovamente pericolosi al 32’; solo una grande parata di Jairo evita il peggio. Ma il gol del raddoppio è rimandato solo di due minuti. Lo realizza l’ex Gambino che affonda il Messina e si toglie diversi sassolini dalla scarpa 0-2. Il Messina accorcia le distanze al 38’ con Cocimano: 1-2. La gara è virtualmente riaperta e al 49′ Dascoli, da due passi, si divora il gol del pari. C’è tempo anche per una espulsione di Ferrante per gioco violento, a dimostrazione che i calciatori, nonostante l’intervento di Paolo Sciotto, sono ancora “nervosi”. Dopo 6 minuti di recupero arriva il triplice fischio dell’arbitro e la Sancataldese esulta. Adesso il Messina dovrà giocarsi la salvezza nell’ultima gara di campionato contro il Rotonda. L’avversario, nonostante sia ormai retrocesso, non è sicuramente da sottovalutare e da affrontare come oggi il Messina ha fatto con la Sancataldese.
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