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Servizi sociali, il decalogo della Uil Fpl per la “rivoluzione tanto auspicata”

A distanza di parecchi mesi dall’approvazione dell’atto di indirizzo di Giunta 764 del 22 dicembre 2015 sulla riorganizzazione dei servizi sociali, la scrivente La Uil Fpl rileva che nonostante sia stato assunto il dirigente del settore, non è stata ancora avviata l’auspicata riorganizzazione degli uffici del settore, e la cosiddetta “razionalizzazione dell’esistente” programmata nelle conclusioni dell’atto.Pertanto, Laura Strano e Giuseppe Calapai, ritengono che che le criticità del settore rischiano di rimanere irrisolte determinando disagi per utenti e operatori. I due sindacalisti sollecitano l’Amministrazione, nelle more dei bandi di gara, a porre in essere tutti quegli atti indispensabili per la cui adozione si prescinde dalla disponibilità di risorse finanziarie:

1) riorganizzazione del settore servizi sociali, previa analisi dettagliata dei dati sui servizi sociali e del contesto su cui intervenire per riorganizzarli, e previa seria riflessione sulle criticità che sino ad oggi hanno impedito il corretto funzionamento degli stessi e cioè: la mancata rimodulazione delle risorse umane, l’ inerzia o apatia e l’assenza di controllo sul corretto espletamento dei servizi che hanno determinato la perdita di finanziamenti, l’assenza di rendicontazione sul piano di zona , le mancate verifiche sulle cooperative e sulla qualità dei servizi, gli estenuanti ritardi nel pagamento degli stipendi ai lavoratori, fino allo sperpero indiretto di denaro pubblico per i mancati controlli sulle cooperative , o viceversa al risparmio con i tagli nei servizi avvenuto sulla pelle di utenti e lavoratori: emblematico il caso di Casa Serena con gli anziani sfrattati dalla struttura e i 12 lavoratori licenziati, gli unici a non aver fruito del passaggio di gestione come i colleghi, nonostante un protocollo firmato dall’Amministrazione.

2) Indispensabile che il Comune si doti di un Regolamento dei servizi sociali e socio-sanitari ove disciplinare fra l’altro l’accesso ai servizi , le soglie per l’accesso e la compartecipazione ai costi.

3) Occorre armonizzazione il Piano anticorruzione con l’atto di indirizzo 764 perchè in quest’ultimo si richiamano le Linee Guida ANAC per l’affidamento di servizi a enti del terzo settore e alle cooperative sociali, ma nel Piano Anticorruzione, non si evince alcuna misura concreta volta ad eliminare le disfunzioni del livello organizzativo, né mappatura dei processi, nè trattamento del rischio. Si osserva che la mancata osservanza delle tabelle sul costo del lavoro negli ultimi bandi di gara, denunciata dalla scrivente O.S. , il coinvolgimento giudiziario di ex consiglieri comunali in vicende che interessano il settore, le continue proroghe, la presenza di offerte uniche o anomale, il caso dell’assistenza domiciliare anziani il cui bando prevedeva l’erogazione del servizio ad un certo di numero di utenti risultato di fatto superiore al numero di utenza servito , ( con invito della scrivente alla verifica e a provvedere a informare la cittadinanza sulla possibilità di accesso al servizio, ) impongono la massima attenzione da parte di Assessore e Direttore Generale nella qualità anche di Responsabile della Trasparenza, sulla doverosa rilevazione dei possibili conflitti di interesse, della tipologia dei contenziosi , l’individuazione dei portatori di interessi privati che possono incidere sui futuri procedimenti di approvvigionamento, la predisposizione di adeguata formazione degli operatori, e l’approvazione di protocolli di legalità tante volte richiesti dalla scrivente O.S.

4) Occorre aggiornare il sito web e della sezione Amministrazione Trasparente, provvedimenti e informazioni sui servizi sociali, sezione in atto molto carente, pubblicando anche gli obiettivi di accessibilità non pubblicati né per il 2014, né per il 2015, rammentando che la trasparenza degli atti e delle informazioni sui servizi è di per sé il primo servizio che deve essere garantito agli utenti anche non vedenti e disabili in ottemperanza al principio costituzionale di uguaglianza. Solo per ripetere un esempio, già evidenziato sin dal 2013, nel sito web del Comune non è pubblicata alcuna informazione su alcuni servizi erogati dal Comune come ad esempio i CAG ubicazione, funzioni, accesso, ecc quasi non fossero un servizio del comune.

5) Urgono “interventi di monitoraggio e verifica della qualità amministrativa e tecnico professionale dei servizi,” attraverso modalità chiare di verifica degli adempimenti e provvedimenti da adottare in caso di mancato rispetto dei contratti da parte degli affidatari, fino alla somministrazione di questionari di gradimento agli utenti per verificare la qualità della prestazione.

Si chiede inoltre:

6) Occorre progettare il futuro di Casa Serena perchè non solo in atto è calato il silenzio sullo stato dei lavori di manutenzione, ma frasi come “ deistituzionalizzazione degli ospiti “ o “ elaborazione di progetti personalizzati, sostenuti dai budget di cittadinanza salute che contemplano tutte le opportunità offerte in termini di abitare espressività socialità affetttività” , non ci aiutano ancora a comprendere bene il progetto sulla struttura che, in una città che non offre nulla e in cui molti anziani vivono ancora nelle baracche, offre un servizio importante e unico di socialità, che deve essere potenziato e può ben convivere con servizi diversi e i progetti personalizzati e innovativi annunciati nell’atto di indirizzo;

7) Attivazione del servizio di segretariato sociale che consentirebbe ai cittadini maggiori informazioni sull’offerta e domanda dei servizi , perché non è accettabile che non si siano trovate le risorse e però in assenza di bilancio di previsione si sia provveduto ad assumere ben due dirigenti con una previsione di spesa di ben 200000,00 euro l’anno che avrebbe garantito continuità lavorativa ai dodici operatori licenziati e discriminati per non aver potuto fruire del passaggio ad altro servizio a differenza di altri operatori. Nell’atto di indirizzo non vi è un impegno dell’Amministrazione a voler assorbire gli operatori licenziati di Casa Serena nel servizio come già dichiarato dall’Assessore Mantineo .

8) Risolvere la problematica delle sostituzioni degli operatori , la zona grigia in cui si insinuano le pressioni di politici locali per garantire assunzioni ad amici o parenti. Bisogna valutare sin d’ora come disciplinare numeri e requisiti degli operatori in regime di sostituzione nei prossimi bandi di gara anche per evitare pratiche come la donazione o riduzione di ore che di fatto determinano l’aumento del precariato e alimentano aspettative e caos al momento dei cambi di gestione.

9) Serve un monitoragggio costante del pagamento delle fatture e un intervento immediato qualora alcune cooperative non paghino lo stipendio agli operatori, perché sul pagamento delle retribuzioni agli operatori deve vigilare mensilmente non solo il Sindacato ma anche l’Ente appaltante.

10) Bisogna cominciare a pensare all’introduzione di nuovi servizi innovativi di supporto alla razionalizzazione di altri servizi : solo per fare un esempio, un servizio di monitoraggio civico per risolvere il disagio abitativo e ridurre l’abusivismo attraverso un numero verde “ sentinella civica “ ove i cittadini possano segnalare abitazioni popolari occupate abusivamente o vuote sì da attivare i doverosi controlli.

“Si auspica che in tempi brevi -concludono Laura Strano e Giuseppe Calapai- codesta Amministrazione dia la svolta ad un settore che continua ad essere carente e che ad oggi attende il necessario cambiamento che
i cittadini più svantaggiati meritano, perché non vorremmo fra un anno essere ancora qui a denunciare che nulla è cambiato”.

 

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