Il gup di Palermo Riccardo Ricciardi ha assolto Cateno De Luca, all’epoca dei fatti deputato regionale facente parte del gruppo politico Mpa e gruppo misto, accusato del reato di peculato nell’inchiesta delle cosiddette spese pazze all’Ars. L’indagine è riferita alla scorsa legislatura (dal 2008 al 2012). De Luca si era sempre professato innocente ed i suoi legali sono riusciti a dimostrare che, addirittura, aveva speso per fini politici, più soldi di quanto guadagnasse nel Parlamento regionale. L’accusa aveva chiesto la condanna di due anni e sei mesi e l’interdizione dai pubblici uffici per diciotto mesi. Decise di scegliere il rito abbreviato ed oggi è arrivata l’assoluzione. Anche il deputato Innocenzo Leontini aveva scelto il rito abbreviato ma, a differenza di De luca, è stato condannato a due anni, pena sospesa.
Tra gli altri capigruppo che hanno scelto il rito ordinario, sono stati rinviati a giudizio (il processo comincerà il 7 novembre davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo) ma solo per alcuni episodi: Giulia Adamo (Pdl, gruppo misto e Udc), Giambattista Bufardeci (Grande Sud), Nunzio Cappadona (Aps, Alleati per la Sicilia), Cataldo Fiorenza (Pd e gruppo misto), Rudy Maira (Udc e Pid), Livio Marrocco (Pdl e Fli), Salvo Pogliese (Pdl). Non luogo a procedere per Francesco Musotto (Mpa), Marianna Caronia (Mpa e Pid), Paolo Ruggirello (Mpa e gruppo misto), Nicola D’Agostino (Mpa), difeso dagli avvocati Roberto Mangano, Nino Caleca, Vincenzo Mellia.