“Ancora bacchettate all’amministrazione comunale sull’argomento legalità, questa volta non dal Prefetto della città, il quale nel recente passato aveva più volte richiamato Accorinti al rispetto delle procedure previste dalla legge, bensì dalla Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana in relazione alle norme per la prevenzione della corruzione negli enti locali”. Lo sostiene Gianfranco Salmeri, portavoce di CapitaleMessina che ricorda la denuncia del suo movimento politico in un documento del febbraio scorso, dal report dell’organizzazione indipendente “civico97”, che monitorizza le prassi per il rispetto della legalità all’interno della Pubblica Amministrazione. Quella messinese, veniva posizionata in fondo alla classifica dei comuni italiani per l’adeguamento agli obblighi della legge anticorruzione.
Dal rapporto il comune di Messina risultava largamente inadempiente nel rispetto delle procedure previste per ridurre il rischio di comportamenti illeciti all’interno della macchina burocratica. Nello specifico veniva denunciata la mancata erogazione di alcuna formazione legata al tema della prevenzione della corruzione, attività che costituisce elemento fondante della nuova legge n. 190/2012, nella quale il momento formativo diretto a sensibilizzare i dipendenti pubblici è considerato la misura più utile per prevenire la corruzione.
Non risultava effettuata neanche la rotazione del personale, come prevede la legge quale strategia di prevenzione della corruzione, nonostante sia acclarato che l’avvicendamento di ruoli e posizioni riduce fortemente il rischio che vengano a crearsi, tra soggetti incaricati di un ruolo amministrativo ed utenti esterni, rapporti da cui possano sorgere abusi e accordi di natura illecita.
Infine non era stato adottato il Codice di Comportamento che integra il “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” emanato dal Governo nel d.P.R. n. 62 del 2012, che ciascuna amministrazione ha il compito di elaborare, adattandolo alle proprie peculiarità. Dalle risultanze critiche dell’organo del Parlamento Regionale si confermano ritardi ed omissioni dell’Amministrazione Accorinti su un tema “sensibile” della gestione della macchina burocratica comunale.
“La difesa della legalità non si afferma con gli slogan, ma con gli atti amministrativi concreti”, conclude Salmeri.