Nel contesto delle attività operative nazionali di contrasto all’uso di attrezzi da pesca illegali, sotto il coordinamento del Centro Nazionale di Controllo della Pesca di Roma e del 12° Centro di Controllo Area Pesca di Catania, i Comandi territoriali del Compartimento marittimo di Milazzo, hanno portato a termine un’intensa attività di polizia marittima frutto di una azione combinata tra il personale militare ed i mezzi navali operanti nel territorio marino e costiero della Sicilia Nord-Orientale.
Scopo dell’attività è stato quello di procedere in tempi rapidi al recupero e sequestro una rete da posta derivante situata a circa 50 Nm a Nord-Ovest dall’Isola di Alicudi costituente pericolo per le specie pelagiche e per i mammiferi marini oltre che per la navigazione dei traffici marittimi particolarmente intensificati durante la stagione estiva, essendo posizionata in un tratto di mare circostante l’arcipelago Eoliano.
In seguito alla segnalazione della nave Sam Simon dell’organizzazione Sea Shepherd in navigazione nelle acque antistanti l’isola di Alicudi, è stata impiegata nell’immediatezza la motovedetta CP276 della Direzione marittima di Catania temporaneamente ridislocata presso l’Arcipelago Eoliano con a bordo un Team specializzato di ispettori pesca nazionali che ha potuto accertare la presenza in zona di una rete da posta derivante illegale di circa 5 Km di lunghezza avente apertura di maglia irregolare. Date le dimensioni dell’attrezzo è stata impiegata anche la nave CP404 che ha proceduto al recupero a bordo della rete di n. 40 esemplari ivi intrappolati (circa 350 Kg) di cui 17 alalunghe, 16 Palamite, 5 Pesci Spada, 1 Aguglia Imperiale ed 1 verdesca. Quest’ultima, ancora vitale, è stata immediatamente rilasciata in mare.
Il prodotto ittico dichiarato non idoneo al consumo umano da parte del personale veterinario dell’Asp di Messina è stato avviato alla distruzione.