A due mesi dall’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, arriva un’altra forte risposta dello Stato che ha inferto un duro colpo al traffico di droga sui Nebrodi. Si tratta, peraltro, di una risposta in un contesto territoriale il cui controllo era stato ulteriormente rafforzato dall’Arma dei Carabinieri anche con l’impiego dello Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria, particolarmente specializzati nell’impiego in aree impervie, che in questi ultime settimane ha consentito di scovare numerose piantagioni di “cannabis indaca”, coltivata proprio all’interno del Parco dei Nebrodi.
Come è emerso dalle indagini, i tortoriciani, avrebbero garantivano i rifornimenti percorrendo, a bordo di fuoristrada, mulattiere e strade di montagna dei Nebrodi, per giungere sulla fascia tirrenica. A capo degli stessi Tortoriciani vi sarebbe stato il 42enne Carmelo GALATI MASSARO, autorevole figura criminale già nota alle forze dell’ordine, che, nella gestione dei traffici si sarebbe avvalso di sodali di estrema fiducia, quali la moglie e il fratello minore.
Lo stupefacente fornito dai Tortoriciani sarebbe stato poi commercializzato sulle principali “piazze di spaccio” della fascia tirrenica compresa tra Barcellona P.G. e Milazzo, dalle altre due articolazioni dell’organizzazione criminale, che si sarebbero rapportate con i tortoriciani tramite Nicolino ISGRÒ, 48enne di Condrò, figura carismatica già nota alle forze dell’ordine per la sua lunga storia criminale. Da sempre rispettato e contiguo alla mafia barcellonese, ISGRÒ, negli anni, si è guadagnato il ruolo di “specialista” nel traffico di droga, armi e banconote falsificate. Questa sua “professionalità” gli ha permesso di essere “trasversale” rispetto alle vecchie e nuove generazioni della famiglia barcellonese, nonché di rappresentare il trait union con la mafia tortoriciana. Nicolino ISGRO’, quale leader dell’articolazione “milazzese” dell’organizzazione, sarebbe stato l’unico ad avere rapporti diretti, sia telefonici che di persona, con GALATI MASSARO. Durante gli incontri tra i due, che sarebbero avvenuti sempre nel parcheggio di un centro commerciale del messinese, dove avrebbero concordati prezzi, quantità e modalità di consegna dello stupefacente, senza, tuttavia, che ISGRO’ e il GALATI MASSARO giungessero all’effettiva consegna del pattuito, aspetto curato in un secondo momento da altri sodali.
Nicolino ISGRO’ avrebbe fatto da “cerniera” anche tra la sua articolazione e quella “barcellonese”, i cui elementi di spicco risultano il 29enne Filippo BISCARI, il 31enne Salvatore IANNELLO (cugino del primo) e il 41enne Giuseppe ARICO’, barcellonesi già noti alle forze dell’ordine. I tre, attraverso contatti tenuti quotidianamente con ISGRO’ sempre nel parcheggio del predetto centro commerciale, si sarebbero assicurati settimanalmente un cospicuo quantitativo di stupefacente che poi avrebbero provveduto a spacciare al dettaglio nella cittadina del Longano avvalendosi, tra gli altri, del 45enne consigliere comunale di Terme Vigliatore Francesco SALAMONE.
Tale articolazione, inoltre, avrebbe gestito non solo droga ma anche armi, verosimilmente destinate, da una parte, a proteggersi dalle bande rivali nel redditizio business della droga e, dall’altra, a porre in essere intimidazioni, nell’ambizioso tentativo di accreditarsi sul territorio. Emblematiche a tal riguardo sono le conversazioni tra ISGRO’ e Salvatore IANNELLO quando parlano di armi:
ISGRÒ Nicolino : e poi c’è un fucile…
IANNELLO Salvatore: no, il fucile non mi interessa…..la pistola….ma quanto viene questa pistola?
ISGRÒ Nicolino : tu che vuoi….400…500….
ISGRÒ Nicolino : 7 mila….seimila e cinque per dieci pistole….contanti…nuove
IANNELLO Salvatore: dai.. assai sono.. assai sono 7 mila
ISGRÒ Nicolino: nuova …potrebbe passare un 700 euro l’una…
La collaborazione tra le articolazioni “milazzese” e “barcellonese” dell’organizzazione, oggi smantellata, per gli inquirenti andava sicuramente oltre la commercializzazione di droga, armi e banconote falsificate. I due gruppi, infatti, sarebbero stati pronti a scambiarsi anche azioni di fuoco sul territorio. A tal riguardo risultano particolarmente significative e allarmanti le parole di ISGRO’ dirette a Salvatore IANNELLO: “…..se devi bruciare una saracinesca.. gli devi sparare ad uno nelle gambe…. dico se voi non volete uscire… ci possiamo scambiare questo tipo di favore”
Dall’inchiesta, dunque, emerge un’organizzazione in grado di monopolizzare, attraverso le sue articolazioni, lo spaccio di stupefacente in una parte consistente del litorale tirrenico della provincia di Messina. In estrema sintesi, l’articolazione tortoriciana si sarebbe preoccupava dell’approvvigionamento di grossi quantitativi di stupefacente, che, rivenduto all’articolazione milazzese facente capo ad ISGRO’, sarebbe stata in parte commercializzata direttamente nell’hinterland di Milazzo, per la restante parte venduta “all’ingrosso” all’articolazione barcellonese, che provvedeva a sua volta a spacciarla nei territori di Barcellona e dintorni.
I barcellonesi avrebbero acquistato da ISGRO’ anche armi e banconote false, le prime per affermare il controllo criminale nel barcellonese e contrastare le mire espansionistiche delle compagini operanti nei territori limitrofi, le seconde per poi spacciarle al dettaglio e creare, così, un’ulteriore canale di finanziamento illecito attraverso la percezione deli introiti: basti pensare che 10mila euro di banconote falsificate avevano un costo di 1500 euro.
Nel corso delle esecuzioni sono stati rinvenuti e sequestrati circa 3,5 kg di marijuana e hashish destinati allo spaccio, stupefacente che si aggiunge così alla considerevole quantità già sottoposta a sequestro nel corso delle indagini, durante le quali sono stati anche arrestati in flagranza 9 trafficanti.
Di seguito i nomi degli arrestati suddivisi per articolazione di appartenenza:
TORTORICIANI
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GALATI MASSARO CARMELO, NATO A BIANCAVILLA (CT) IL 08.09.1974, RESIDENTE TORTORICI (ME) – CUSTODIA IN CARCERE;
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GALATI MASSARO SEBASTIANO, NATO A PATTI (ME) IL 19.01.1988, RESIDENTE TORTORICI (ME) – CUSTODIA IN CARCERE;
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MUSARRA PECORABIANCA ANTONIO, NATO A SANT’AGATA DI MILITELLO IL 18.04.1993, RESIDENTE TORTORICI (ME) – CUSTODIA IN CARCERE;
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COSTANZO ZAMMATARO ANTONINO, NATO A TORTORICI (ME) IL 05.04.1982, IVI RESIDENTE – CUSTODIA IN CARCERE;
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LOMBARDO PONTILLO VERONICA, NATA A TORTORICI (ME) IL 01.11.1982, IVI RESIDENTE – ARRESTI DOMICILIARI;
MILAZZESI
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ISGRÒ NICOLINO, NATO A MILAZZO (ME) IL 01.11.1968, RESIDENTE CONDRÒ (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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LOMBARDO IGNAZIO, NATO A MESSINA IL 26.06.1978, RESIDENTE CONDRÒ (ME) CUSTODIA IN CARCERE;
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PANTÈ SALVATORE, NATO A MESSINA IL 19.05.1980, RESIDENTE ROMETTA (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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CARDILLO ANTONIO, NATO A REGGIO CA
LABRIA IL 18.02.1978, RESIDENTE VENETICO (ME) – ARRESTI DOMICILIARI; -
COSTA GIUSEPPE, NATO A VEVEJ (SVIZZERA) IL 06.07.1972, RESIDENTE VENETICO (ME) – ARRESTI DOMICILIARI.
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CARDILLO DANNY, NATO A PAOLA (CS) IL 12.06.1989, RESIDENTE A VENETICO (ME) – OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G.
BARCELLONESI
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IANNELLO SALVATORE, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 24.09.1985, IVI RESIDENTE – CUSTODIA IN CARCERE;
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BISCARI FILIPPO, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 28.05.1987, IVI RESIDENTE – CUSTODIA IN CARCERE;
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ARICÒ GIUSEPPE, NATO A MILAZZO (ME) L’11.03.1975, RESIDENTE BARCELLONA P.G. (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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IANNELLO LUCA, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 01.09.1988, IVI RESIDENTE CUSTODIA IN CARCERE ;
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GRECO ROBERTO, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 04.03.1982, IVI RESIDENTE – CUSTODIA IN CARCERE ;
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LO PRESTI GIUSEPPE, NATO A MILAZZO (ME) IL 26.04.1975, RESIDENTE TERME VIGLIATORE (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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SALAMONE FRANCESCO, NATO A CASTROREALE (ME) IL 09.10.1961, RESIDENTE TERME VIGLIATORE (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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CONIGLIO MARCO, NATO A PRIOLO GARGALLO (SR) IL 12.03.1980, RESIDENTE BARCELLONA P.G. (ME) – CUSTODIA IN CARCERE ;
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GENOVESE FILIPPO, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 26.11.1986, IVI RESIDENTE – ARRESTI DOMICILIARI ;
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CAMMISA GIUSEPPE, NATO A BARCELLONA P.G. (ME) IL 26.08.1979, RESIDENTE MAZZARÀ SANT’ANDREA (ME) – ARRESTI DOMICILIARI .