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Acr Messina, il punto della situazione di Giusy Arimatea

Mentre sui social, per strada e nei bar di Messina animatamente si discute di calcio, il presidente Natale Stracuzzi e il socio Pietro Oliveri lavorano da mesi, in sinergia con il direttore generale Giovanni Villari, già consulente legale della società, il direttore sportivo Vittorio Tosto e lo staff tecnico, per l’allestimento di una squadra già iscritta al prossimo campionato di Lega Pro. Che poi in città ci si divida tra catastrofisti, possibilisti e attendisti questo è un altro discorso. Resta il fatto che qualcosa nell’ACR Messina si muove ogni giorno, che c’è voglia di fare, a dispetto delle critiche e degli sforzi economici da sostenere.

Non sarà stato raggiunto l’accordo con la cordata cui faceva capo Barbera, come molti auspicavano, ma è pur vero che non ci si astiene dal lavorare alacremente per disputare un campionato quanto meno dignitoso, al netto di tutte quelle variabili che il mondo del calcio a ogni livello può riservare. Dal 9 luglio, alla guida del tecnico Valerio Bertotto, classe ’73 e una lunga militanza da giocatore in serie A con le maglie dell’Udinese e del Siena, la rosa in fase di allestimento diventa gradatamente gruppo a Fiuggi. Al fianco di Bertotto, il collaboratore tecnico Claudio Bazeu, il preparatore atletico Francesco Benassi e il preparatore dei portieri Daniele Grendene.

Non passa giorno, se ne dà atto, senza che gli organi di stampa siano resi partecipi delle sedute d’allenamento a Fiuggi, delle amichevoli disputate, come del resto delle operazioni di mercato in entrata e in uscita. E tutto ciò grazie alla tempestività e all’impegno dell’Ufficio Stampa cui fa capo Paolo Crisafi.

Qualche intoppo in corso d’opera, e tra gli altri le dimissioni del vicepresidente Pietro Gugliotta a causa delle vicende giudiziarie che di recente l’hanno coinvolto e in merito alle quali si attende sia chiarita la sua posizione, non ha di fatto impedito alla società di proseguire su una strada lastricata di coraggio e costante desiderio di mettersi in gioco.

Quanto alla rosa, le partenze di Fornito, Martinelli, Tavares, Padulano, Barisic, Messina, Diarra, Fioretti, e la convalescenza post operatoria di Berardi hanno necessitato una serie di innesti, alcuni dei quali ancora in fase di perfezionamento. Come abitualmente accade, il primo ritiro giova a immaginare appena una quadratura del cerchio futura e per la realizzazione della quale taluni smetteranno la maglia e talaltri si fermeranno sulle rive dello Stretto.

Le recenti conferme dei portieri Brunelli, Russo e Dini, del difensore Filistad e del centrocampista Baldassin accompagnano i contratti già perfezionati dell’attaccante Pozzebon (classe ’88, ex Lucchese), del centrocampista franco-serbo Milinkovic (classe ’94 in prestito dal Genoa), del centrocampista Mannucci, del difensore Paramatti (classe ’95), dei centrocampisti Ricozzi (classe ’97) e Ciccone (classe ’96) e dell’attaccante Jacopo Ferri (classe ’95).

Vi si aggiungano i numerosi giocatori prelevati dal settore giovanile a completamento di una rosa momentaneamente a quota 25 e all’interno della quale, come era prevedibile, l’impiego degli under costituisce un imprenscindibile requisito.

Questi, sinteticamente, sono i fatti. Poi seguono plausi e critiche. Poi ancora una campagna abbonamenti che inevitabilmente punta sulla fiducia che i messinesi vorranno accordare alla società. Certo nessuno disdegnerebbe un undici stellare che garantisse la scalata nella serie cadetta e poi chissà quali altri e alti traguardi, ma al momento quello che sembra poco è, in tempi di magra, verosimilmente il massimo.

 

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