“Cosa ha fatto o cosa sta facendo l’Amministrazione rispetto a questa ennesima spada di Damocle che pende nel complesso e variegato mondo della scuola messinese?” A poco più di due settimane dall’avvio di questa nuova stagione scolastica, il consigliere comunale Libero Gioveni, alla luce dell’immobilismo che sembra regnare nel comparto dell’edilizia scolastica, esprime ancora una volta tutta la sua preoccupazione per la vicina scadenza, fissata al 31 dicembre 2016, della proroga concessa nel dicembre scorso dal Governo alla Legge 128/2013 che obbligava tutte le scuole a produrre i CPI (certificati di prevenzione incendi), pena la chiusura totale dei plessi o il ridimensionamento della loro capienza a non più di 100 alunni con il conseguente avvio dei doppi turni.
“Dopo aver ascoltato in Commissione lavori pubblici il Dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro ing. Sciacca che ha rappresentato le precarie condizioni degli edifici scolastici – spiega Gioveni – l’Amministrazione non ha ancora dato le giuste rassicurazioni rispetto alla scadenza dei CPI e alle sue consequenziali azioni risolutorie. D’altronde – prosegue il consigliere – la condizione indifferibile di adeguare tutte le scuole è certamente impossibile da ottemperare sia per i tempi ristrettissimi, sia perché le somme necessarie per adeguare i plessi privi del certificato sono state quantificate in 31 milioni di euro. Ma il problema resta eccome, – afferma convinto l’esponente Udc-.
Non ci si può certamente adagiare sugli allori vista l’attuale situazione e l’assordante silenzio dell’Amministrazione, anche perché la “bomba” finirà come al solito per scoppiare nelle mani di tutti i dirigenti scolastici a cui, come è noto, il D.Lgs. 81/2008 attribuisce loro, come datori di lavoro, responsabilità penali in materia di sicurezza.
Pertanto – evidenzia il consigliere comunale – nella consapevolezza che sulla sicurezza dei ragazzi non si può scherzare e che più del 50% delle scuole cittadine rischiano la chiusura, urge ascoltare in Commissione, non soltanto assessore e dirigente all’edilizia scolastica, ma anche gli stessi dirigenti scolastici per capire quali siano le maggiori criticità nei loro rispettivi plessi.
Sembra tuttavia ormai scontato il fatto – conclude Gioveni – che, alla luce dell’impossibilità materiale di rispettare la scadenza del 31 dicembre con la presentazione dei CPI, si deve nuovamente sperare in una nuova proroga del Governo, per cui il sindaco “insegnante” Accorinti, è chiamato in prima persona a rappresentare al Ministero queste oggettive difficoltà per l’adeguamento e messa in sicurezza delle nostre scuole, a garanzia della serenità dei ragazzi e delle loro famiglie”.