Il 22enne Salvatore Veneziano venne arrestato lo scorso maggio perchè ritenuto il braccio armato autore materiale degli attentati agli imprenditori che non si piegavano al racket del pizzo durante i lavori di riqualificazione del lungomare di ponente di Milazzo. Dagli accertamenti dei Carabinieri risultò essere anche l’autore della maggior parte degli incendi di auto e di mezzi da cantiere. Gesti dei quali si sarebbe anche vantato anche con la sua ragazza degli attentati provocati, facendola assistere dal vivo all’incendio di un auto a Venetico.
Adesso stava progettando qualcosa di più pericoloso, ma è stato intercettato durante l’ora d’aria all’interno del carcere di Messina Gazzi. Il pregiudicato aveva chiesto la collaborazione di un detenuto calabrese e di un palermitano per compiere un attentato nei confronti del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Federica Paiola, che si è occupata delle indagini che hanno portato al suo arresto. L’attentato contro il magistrato sarebbe dovuto avvenire nel tragitto compiuto in auto quotidianamente da Milazzo a Barcellona Pozzo di Gotto. Un fatto sicuramente grave ed inquietante che aggrava la posizione di Veneziano, ma che fa riflettere come le nuove leve della mafia possono essere spietate e senza scrupoli.