«Una riorganizzazione necessaria, indispensabile, ma che nessuno vuole assumersi la responsabilità di fare». La Cisl torna a parlare del sistema dei Servizi Sociali del Comune di Messina che pesa come un macigno sull’intera offerta alle fasce deboli del territorio. «Nessuno vuole assumersi la responsabilità perché questa si tradurrebbe nella razionalizzazione di risorse umane ed economiche che diminuiscono sempre più anche per il calo dei trasferimenti da parte dello Stato».
Non convince, sostiene il sindacato, l’ipotesi messa in campo dal Dipartimento dei Servizi Sociali che intende attuare il riordino agendo sul taglio del personale di alcuni servizi, ma rassicurando che non ci saranno licenziamenti e il personale in esubero sarà inserito nei progetti finanziati dai bandi della legge 328. «Bandi triennali – precisa la Cisl – ma peccato che, ad oggi, l’Assessorato Regionale alla Famiglia continui a riscontare criticità in alcune azioni del Piano di Zona posto in essere dall’Amministrazione Comunale e che la stessa non intende rimuoverle».
Un settore, quello dei Servizi Sociali, al centro anche del dibattito sul bilancio di Palazzo Zanca. «Riteniamo quanto mai paradossale – sostiene la Cisl – che, per far quadrare il previsionale 2016, si pensi ad apportare tagli sui Servizi Sociali. Non possiamo quindi non essere preoccupati della ricaduta che, tale scelta, avrà su una città già fortemente provata. La comunità messinese non può pagare le conseguenze di scelte scellerate di un gruppo che parla di Servizi Sociali ma non con i Servizi Sociali. Da tempo sosteniamo che, il grado di civiltà di un popolo si misura proprio dal funzionamento dei Servizi Sociali poiché essi sono il motore di una comunità e il loro funzionamento ne misura l’indice evolutivo».
La Cisl, da anni, sebbene inascoltata, propone una piattaforma per il riordino dei Servizi Sociali, agendo su due fronti interconnessi, uno che riguarda il Dipartimento e l’altro concerne la rimodulazione dei Servizi Sociali secondo una logica di razionalizzazione di risorse umane ed economiche e criteri di efficienza ed efficacia.
Nello specifico, la Cisl ribadisce la necessità di una rimodulazione del Dipartimento con l’esigenza di creare uffici e staff professionali al fine di attuare la progettazione, la verifica, il monitoraggio, la valutazione, la formazione e la riqualifica del personale. In riferimento al sistema gestionale dei Servizi Sociali, invece, per la Cisl deve avvenire secondo parametri quantitativi e qualitativi attraverso la tutela dell’occupazione stabile. «Riteniamo quanto mai opportuno agire secondo step che prevedano l’analisi territoriale, la decodifica dei bisogni latenti e manifeste, l’analisi dettagliata dei servizi socio/sanitari attualmente attivi con rilevazione di risorse, le potenzialità e le criticità». La Cisl ritiene che le risorse, in bilancio, vadano allocate in funzione dei servizi posti in essere a seguito di una scrupolosa ed attenta lettura territoriale e, per fare ciò, occorre lavorare nel periodo antecedente all’approvazione del bilancio senza rinviare, di volta in volta, limitandosi a proroghe obbligate e necessarie.