Morte poetessa Maria Costa, il Comune di Messina dichiara il lutto cittadino

Il sindaco, Renato Accorinti, ha proclamato per domani, venerdì 9, il lutto cittadino e le bandiere del Palazzo municipale, degli edifici pubblici e delle scuole di ogni ordine e grado saranno issate a mezz’asta per la scomparsa della poetessa messinese, Maria Costa. Ai funerali, che saranno celebrati sempre domani, alle ore 11, nella chiesa Cuore Immacolato di Maria di Paradiso, parteciperà l’Amministrazione comunale in tutte le sue componenti, una rappresentanza in alta uniforme del Corpo di Polizia Municipale e sarà esposto il Gonfalone della Città. L’ordinanza sindacale invita anche i concittadini, i titolari di attività commerciali, professionali, artigiani, di servizi pubblici e privati, le organizzazioni politiche e sociali, a sospendere facoltativamente le proprie attività in concomitanza con lo svolgimento della cerimonia funebre. Oggi, giovedì 8, è possibile dare l’ultimo saluto alla “poetessa dello Stretto”, nella chiesa di Paradiso, località dov’è nata e cresciuta recitando proprio da quelle Case Basse la memoria messinese con le sue poesie in dialetto siciliano. Il sindaco, Renato Accorinti, e l’assessore alla Cultura, Daniela Ursino, nell’esprimere il cordoglio ai familiari per la perdita della straordinaria concittadina, il cui nome, nel 2006 è stato iscritto nel registro dei “Tesori Umani Viventi” dall’Unità Operativa XXVII – Patrimonio dell’Unesco, Registro eredità immateriali della Regione Sicilia, sottolineano che: “Faremo in modo che il patrimonio culturale lasciato da questa donna forte e semplice attraverso le sue rime che racchiudono la memoria collettiva di Messina non vada perso, anzi cercheremo di ricordarla attraverso la realizzazione di qualcosa che possa tenere vivo il suo ricordo. In tal senso, in qualità di rappresentante anche del settore della Pubblica Istruzione – aggiunge la Ursino – cercherò di farla conoscere soprattutto alle nuove generazioni che non hanno avuto l’opportunità di sentire la sua musica mentre recitava con tanto amore e passione le strofe in dialetto attraverso iniziative che possano coinvolgere gli istituti scolastici”.  Definita anche  “La voce del mare”, la poetessa, al di là delle onorificenze e riconoscimenti ricevuti, ha mantenuto sempre intatta la sua autenticità. I suoi versi sono raccolti in diversi volumi tra i quali “Farfalle serali”, “Mosaico”, “A prova ‘ill’ovu” e “ Cavaddu ‘i coppi”. Tra le poesie emergono “28 dicembre 1908” e “Tirrimotu ti mittisti in motu”, in memoria della tragedia del terremoto che colpì la città di Messina nel 1908.

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