Riparte la linea di credito per la liquidità di cassa e per le scorte di materie prime
Sotto le vesti della Crias il Cda dell’ente regionale siciliano IRCA, guidato dal presidente Clemente Carta, riaccende i motori e mette a segno una delibera che il comparto artigiano aspettava da parecchi mesi.
Nella sede etnea di Corso Italia 104, il Presidente e i consiglieri Nunzio Moschetti, Fausta Catalano e Pietro Giglione hanno consegnato agli uffici, per dar corso all’erogazione, ben 288 richieste di finanziamento “Esercizio” (liquidità di cassa) pervenute al 30 settembre dello scorso anno per complessivi 5 milioni e 834mila euro.
Anche l’approvazione delle istanze finalizzate all’acquisto di materie prime per scorte di magazzino, con un importo deliberato di oltre mezzo milione di euro, ha rappresentato un importante step per riossigenare le imprese dell’Isola che usufruiscono di questa linea di credito per l’approvvigionamento di merci essenziali per l’attività.
Infine, ultima ma non meno importante l’attenzione riservata alle linee di Azione 3.1.1 del Fondo europeo di sviluppo regionale con 19 pratiche deliberate di finanziamento agevolato per 630mila euro mentre complessivamente il contributo a fondo perduto per le linee 8A e 8B è stato di oltre 135mila euro.
“Il lavoro svolto in questi mesi dai nostri uffici – ha sottolineato il direttore generale della Crias, Lorenza Giardina – ha trovato nel Cda odierno il giusto riconoscimento ed il bacino d’imprese artigiane, con oltre ottantamila unità registrate nelle camere di commercio siciliane, può finalmente tirare un sospiro di sollievo perché ora possiamo dire che siamo veramente ripartiti. Sarà denaro a basso costo – ha concluso – con un cospicuo pacchetto di fondo perduto, che arriverà a breve alle aziende che meglio rappresentano l’operatività della nostra terra”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Clemente Carta che ha voluto ribadire l’impegno e il sinergico lavoro dell’intero consiglio d’amministrazione e del collegio dei revisori dei conti composto da Elena Pizzo, Maria Teresa Mannina e Giuseppe Cognata.