Le confische sono state operate dalla Guardia di finanza nei confronti di un’azienda di Capizzi e una di Troina
Due sequestri di beni e denaro effettuato dalla Guardia di Finanza, diventano confische definitive. Si tratta di contributi ottenuti in modo illecito dalla Comunità Europea destinati al comparto agricolo. Il territorio interessato è sempre lo stesso: province nebroidee di Messina ed Enna.
Il primo provvedimento di confisca riguarda il titolare di un’azienda agricola e di allevamento animali di Capizzi (ME). L’imprenditore agricolo aveva incassato indebitamente contributi comunitari elargiti dall’Unione Europea. Il modus operandi è ormai noto: stipulare una serie di falsi contratti di affitto relativi a fondi rustici.
La condanna del titolare dell’azienda fu annullata in Corte di appello a causa dell’intervenuta prescrizione. Questo però non ha impedito la confisca definitiva del relativo indebito profitto conseguito dall’agricoltore, già a suo tempo sequestrato.
Sono stati confiscati cinque fondi agricoli, per oltre 40 ettari, titoli e somme di denaro depositati in conti bancari, per un valore complessivo di circa 75 mila euro.
Il secondo caso ha riguardato una donna titolare di un’azienda agricola di Troina (EN). L’indagine delle fiamme gialle hanno portato alla luce una serie di false certificazioni attestanti il possesso di vasti terreni, presentate all’AG.E.A. per ottenere illecitamente contributi dall’Unione Europea.
La donna è stata condannata per truffa aggravata alla pena di un anno e sei mesi di reclusione e le fu sequestrato un immobile del valore di 25 mila euro. Sequestro che, adesso, è diventata confisca definitiva.