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S. Teresa di Riva. Perseguita l’ex fidanzata, arrestato dai Carabinieri

I militari della Stazione Carabinieri di Santa Teresa di Riva, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, hanno tratto in arresto R.C., 26 anni, perché ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori, violenza privata, danneggiamento aggravato.

L’attività investigativa trae spunto da una denuncia di una trentenne di Santa Teresa di Riva, presentata nel mese di Ottobre 2016. La donna aveva interrotto la relazione sentimentale con il compagno, ma lui la pedinava, le scriveva, le telefonava ripetutamente cercando in ogni modo di tornare a far parte della sua vita. In una circostanza aveva utilizzato violenza strappandole dalle mani il proprio telefono cellulare facendole così interrompere la telefonata con la quale la vittima stava chiedendo un intervento in suo favore poiché in pericolo; in un’altra circostanza ha danneggiato la sua autovettura distruggendole i tergicristalli.

Le indagini, prontamente avviate dall’Arma di Santa Teresa di Riva, hanno consentito di riscontrare quanto denunciato dalla donna. Attraverso sommarie informazioni testimoniali ed accertamenti tecnici di P.G., i militari hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dell’ex fidanzato. L’uomo infatti non si era arreso alla volontà della donna di porre fine alla loro relazione sentimentale, ragion per cui perseverava nelle continue minacce.

L’attività d’indagine condotta nell’immediatezza dei fatti e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, ha consentito di raccogliere, in pochi giorni, un quadro indiziario grave e tale da consentire l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. A seguito dell’emissione della misura i militari recatisi a Roccalumera, grazie ad un intensa attività info-investigativa, hanno rintracciato e bloccato il giovane, per trarlo in arresto e condurlo presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Santa Teresa di Riva .

Espletate le formalità di rito, il 26enne è stato tradotto presso la propria abitazione di Roccalumera e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

 

 

 

 

 

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