Il Messina come il gambero: un passo avanti e due indietro. I giallorossi sono stati sconfitti nettamente dal Siracusa, che non è certamente una macchina da guerra, ma è una squadra costruita in modo intelligente e, soprattutto, ha davanti un calciatore che finalizza tutto ciò che la squadra costruisce: Emanuele Catania. Ad agevolare il compito ai padroni di casa, i calciatori del Messina che, priva di quattro titolari, ha dimostrato ancora una volta di non avere sostituti all’altezza della situazione. Nell’occasione delle due reti, infatti, l’attaccante aretuseo è stato libero di fare ciò che ha voluto, mentre i due centrali, Mileto e Maccarrone, si ostacolavano a vicenda senza riuscire a capire cosa stesse accadendo all’interno dell’area. Il possesso palla del Messina si è dimostrato davvero sterile quando al 25′ il cross di Cassini è arrivato in area nella zona di Catania che ha inzuccato e segnato la rete del 1-0. Il Messina non reagisce, anzi subisce il colpo e dopo dodici minuti arriva la seconda rete, sempre da parte di Catania, su cross, stavolta di Valente. La prima frazione di gioco si chiude con il Messina sotto di due reti. Nella ripresa ci si aspetta una reazione del Messina, ma il Siracusa è ben messo in campo e chiude tutti gli spazi. I giallorossi sono nervosi, l’arbitro per fortuna è molto di manica larga e preferisce i rimbrotti ai cartellini, mentre i giallorossi non riescono ad imbastire azioni degne di nota. Lucarelli dalla panchina le tenta tutte, fino a mettere quattro punte, ma il Messina sembra essere in campo senza alcun attaccante. La gara si trascina stancamente fino alla fine con il risultato che resta invariato. Negli spogliatoi, Lucarelli è su tutte le furie e non le manda a dire a molti suoi calciatori che definisce “non in grado di giocare neanche in Eccellenza e senza palle”. E se lo dice lui…
