Il consigliere comunale Libero Gioveni, nel giudicare positivamente la pista ciclabile realizzata in via Consolare Pompea che ha prolungato quella esistente anche se avrebbe bisogno di diversi intervento di consolidamento a causa dell’erosione costiera, insiste nel chiedere di rimuovere invece quella urbana realizzata nel corso Cavour, in via Cesare Battisti e in via Garibaldi. Pur essendo concettualmente favorevole all’idea di disporre di uno spazio sulla carreggiata per il percorso delle biciclette, Gioveni ritiene abbia deluso le aspettative la pista ciclabile urbana realizzata 3 anni fa al centro, perché pressoché inutilizzata dai cittadini, forse poco avvezzi all’uso della bici in città.
“Occorre anche ammettere – spiega Gioveni – che l’anarchia e l’inciviltà che regnano incontraste nelle nostre strade rendono tutta la situazione viaria (ivi compresa quella afferente al percorso ciclabile) davvero ingestibile. Un esempio su tutti – rimarca il consigliere – è quello rappresentato dalla caotica via Cesare Battisti nel tratto compreso fra la via Cannizzaro e la via Garibaldi, dove a causa della perenne doppia fila sul lato destro della carreggiata, che mal si coniuga certamente con gli spazi già sottratti al transito delle autovetture dalle previste corsie degli autobus e delle biciclette, si è praticamente trasformata in una strada ad un’unica corsia (per altro assai ristretta), con le conseguenti file chilometriche di autovetture che si creano e che coprono tutto il tratto in questione.
Se bisogna mantenerla, quindi – chiosa l’esponente centrista – si rende assolutamente necessario garantire per almeno 12 ore giornaliere un presidio fisso di vigili urbani solo in questo tratto, diversamente è assolutamente inutile perseverare. Se poi a tutto questo si aggiunge – prosegue il consigliere comunale – oltre ai potenziali pericoli che incombono per i ciclisti che transitano senza alcuna protezione proprio a ridosso della corsia dei bus (nonostante tale configurazione viaria sia regolarmente prevista dalle norme) anche il fatto che il nostro tessuto urbano probabilmente non si presti tanto rispetto ad altri a questo genere di esperimenti, non si può non ammettere di aver preso un “abbaglio”.
Ciò nonostante – ricorda Gioveni – assessore e dirigente non hanno mai manifestato la volontà di fare un passo indietro, anzi avevano annunciato anche di volerla proseguire fino a villa Dante. Nulla quaestio – conclude il consigliere – ma solo se l’Amministrazione si impegnerà nel vigilare e soprattutto nel reprime i trasgressori delle regole del codice della strada, altrimenti tutto diventerà autolesionistico”.