Salina, il futuro sostenibile nella nuova Area marina protetta

I vantaggi per i pescatori con i mestieri innovativi e il turismo sostenibile favorito dal nuovo porto di Malfa

Il vicesindaco e assessore al Mare di Malfa, Giuseppe Siracusano, ha annunciato che, dopo l’approvazione da parte dei tre sindaci dell’isola, il progetto dell’istituzione dell’Area marina protetta di Salina si trova ora al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, “che a breve -ha detto Siracusano– per le notizie che abbiamo, dovrebbe incaricare l’Ispra di effettuare gli studi sull’impatto sociale, economico e ambientale dell’Area marina protetta. Un progetto – ha sottolineato – che non è calato dall’alto, ma che è stato condiviso con favore dai cittadini e, soprattutto, dai pescatori”.

Giulia Visconti, direttrice della vicina Area marina protetta di Capo Milazzo, ha portato ad esempio i positivi risultati di un’esperienza di quasi cinque anni: “Qui – ha riferito Visconti – grazie alla governance condivisa e alla partecipazione attiva degli addetti ai lavori, il sistema adottato di pesca sostenibile ha consentito ai 14 pescatori professionisti dell’Area marina di proseguire con soddisfazione la propria attività. Il prossimo passo – ha aggiunto – sarà quello di sfruttare le opportunità dei fondi europei Feampa per incentivare le nuove generazioni a investire in questo tipo di attività”.

Attorno all’Area marina protetta di Salina c’è un progetto integrato di turismo sostenibile delle Eolie portato avanti dal sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, e condiviso dai tre sindaci di Salina. E proprio qui ci potranno essere le maggiori opportunità di sviluppo e di occupazione, grazie ai progetti del Comune di Malfa, come ha evidenziato la sindaca, Clara Rametta: “L’entrata in funzione del nuovo porto a conclusione dei lavori in corso, la sistemazione del territorio di Punta Scario, la pulizia dei sentieri della riserva terrestre consentiranno di attivare percorsi di turismo sostenibile attorno all’Area marina protetta che richiameranno turisti anche in bassa stagione e potranno offrire ai pescatori come a tanti giovani la possibilità di integrare le proprie attività con mestieri innovativi”.

Antonio Randazzo, pescatore di Salina, auspica che l’Area marina protetta possa risolvere i problemi che rendono ormai insostenibile l’attività di pesca: “Gli alti costi del gasolio, le ferree limitazioni imposte dalle norme europee e nazionali e, soprattutto, la concorrenza dei grandi pescherecci stranieri che saccheggiano gli oceani, congelano il pesce e lo vendono a commercianti e ristoratori delle Eolie a basso prezzo. Così non ce la possiamo fare più e i giovani non vedono prospettive in questo mestiere. Serve creare un sistema che ci tuteli e che ci metta nelle condizioni di competere alla pari, ma offrendo la più elevata qualità del prodotto locale fresco”.

Sulla geotermia, Filippo Abbà, Chief Technology&Innovation Officer di Saipem, ha illustrato le strategie della società. “Saipem, nel suo percorso di ricerca di innovazione, ha deciso di puntare sulla geotermia, in linea con il piano di rafforzamento del nostro ruolo nella transizione energetica. La geotermia onshore e offshore, sia tradizionale che non convenzionale, richiede l’utilizzo di tecnologie, asset e competenze vicine al nostro core business e rappresenta un naturale sbocco tecnologico per i nostri mezzi e le nostre risorse tecniche”.

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