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Incendio Stromboli, chiesto il processo per sei indagati

Si tratta di quattro persone fisiche e ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, e di due persone giuridiche

Mentre la Rai pensa di mandare in onda la fiction che provocò un incendio e disastro ambientale a Stromboli, la Procura di Barcellona P.G. chiede il processo per sei indagati.

Lo scorso 16 aprile i Carabinieri i Carabinieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, guidata dal Dr. Giuseppe Verzera, notificarono l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari e l’informazione di garanzia e sul diritto di difesa, emesso dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G.

Gli avvisi di garanzia furono emessi nei confronti di quattro persone fisiche ritenute responsabili del reato di disastro ambientale colposo, e di due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica, di video e programmi televisivi ed una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri, per responsabilità amministrativa in ragione del reato ambientale cagionato.

La Procura di Barcellona P.G. adesso ha chiesto il rinvio a giudizio per i sei indagati. Si tratta di  Matteo Levi 63 anni, Roberto Ricci 68 anni, Elio Terribili 63 anni e Luca Palmentieri, 40 anni. Chiesto il processo anche per le società  con sede a Roma “11 Marzo Films srl” e la “Best Sfx srls“.

I quattro, poco prima che divampasse il vasto incendio, erano presenti sull’isola, in un set cinematografico, per realizzare una serie televisiva. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, anche di violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non avevano redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio.

Sono inoltre ritenuti responsabili di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, e nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio.

E ancora, di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, e di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità.

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