Aggressione per richiesta rispetto fila del bagno, quinto arresto

Si tratta del minore che aveva agito insieme al branco aggredendo chi aveva chiesto soltanto il rispetto della fila del bagno

Lo scorso 24 luglio quattro giovani erano stati arrestati per una assurda aggressione in branco nei confronti di una persona e di altre intervenute a sua difesa. La vittima aveva semplicemente chiesto il rispetto della fila del bagno in un locale sul lungomare di Brolo, ma questa richiesta scatenò la violenta reazione. Adesso Carabinieri e Polizia di Stato hanno arrestato anche un minore che ha partecipato all’aggressione. Il ragazzo, su disposizione del Tribunale dei Minorenni di Messina è stato collocato in una comunità.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’esito delle indagini condotte congiuntamente dai militari della Stazione Carabinieri di Brolo e dal personale del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando. Le indagini furono avviate subito dopo la cruenta aggressione avvenuta nella nottata del 24 luglio scorso sia all’intero che all’esterno di un locale pubblico ubicato sul lungomare di Brolo.

Le investigazioni condotte, in perfetta sinergia tra i due reparti operanti, sin dalle fasi immediatamente successive all’evento, attraverso la raccolta di convergenti dichiarazioni rese dalle persone offese e dai testimoni oculari.

Acquisiti anche video diffusi sui social che hanno permesso di identificare tutti gli autori dell’aggressione e ricostruire l’intera dinamica dell’evento. La ricostruzione dei fatti ha consentito di verificare che la vittima aveva semplicemente chiesto di rispettare la fila per poter usufruire del bagno.

Ne è conseguita una prima violenta aggressione, anche attraverso l’uso di bicchieri e bottiglie utilizzati come armi, per colpire ancora più violentemente i malcapitati, anche al viso e alla testa. L’indagato, agendo “in branco” con i propri complici, ha partecipato attivamente alle aggressioni, avvenute in rapida successione tra loro e proseguite anche all’esterno del locale, nei confronti dei soggetti intervenuti a difesa del primo.

Le vittime hanno fatto tutte ricorso a cure mediche per le lesioni gravi riportate a seguito dei colpi ricevuti alla testa, al volto e in varie parti del corpo. La visione delle immagini acquisite ha consentito di riscontrare le condotte degli indagati anche in ordine a danneggiamenti compiuti, all’atto di allontanarsi dal locale, su auto e motoveicoli in sosta.

 

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