Il sindaco di Messina ritiene che la città dello Stretto continui a essere danneggiata da burocrazia e beghe politiche
“Abbiamo atteso oltre 2 mesi con il rispetto istituzionale che ci contraddistingue nei confronti innanzitutto di Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, che si è fatta garante dell’incontro e dopo anche della cabina di regia che dovrebbe tutelare i comuni, amministratori e cittadini che si stanno trovando a dover fronteggiare la crisi idrica”, a riferirlo in una nota il sindaco Federico Basile.
“Abbiamo atteso confidando nel buon senso di chi è chiamato a dare risposte ai sindaci che sono stati lasciati soli ad affrontare, come abbiamo denunciato dal principio, una situazione emergenziale seguendo iter ordinari.
Alla luce però della risposta ricevuta dal Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti alla nostra richiesta, non possiamo fare a meno di esprimere il nostro disappunto e alcune perplessità.
Innanzitutto in una situazione emergenziale – sottolinea Basile – è inaccettabile che la cabina di regia impieghi due mesi per rispondere, solo per poi affermare che la competenza spetta al Dipartimento Regionale, il quale a sua volta dichiara che non è di sua responsabilità. Uno scaricabarile politicamente inaccettabile.
Come si può sostenere che, in questa situazione, la cabina di regia non possa intervenire per sospendere e/o modificare i prelievi delle società Bufardo e Torrerossa, ma che debba essere gestita esclusivamente dal Sindaco o dal Prefetto in quanto uniche Autorità titolari di poteri extra ordinem?
Fa sorridere poi che il dipartimento ricordi che l’Ordinanza di protezione civile n. 1084 del 19 maggio 2024, non contempli idonee deroghe al quadro normativo di riferimento, come abbiamo più volte evidenziato, infatti il presidente Schifani proprio in forza di quella ordinanza avrebbe potuto e dovuto procedere a nominare tutti i Sindaci della Sicilia soggetti attuatori, ma non l’ha fatto.
Oggi invece pur di colpire politicamente il comune di Messina si arriva addirittura ad interpretare numeri e norme.
Ricordo che quest’estate Messina ha potuto contare su pozzi e sorgenti per circa 1010 litri/secondo contro i 1300 litri/secondo dell’estate del 2023; un decremento certificato e dimostrabile in ogni sede.
Quando la Regione siciliana confonde, per incoscienza o ignoranza, il fabbisogno al consumo medio per avere l’H24 al rubinetto (980 litri al secondo), con la disponibilità di pozzi e sorgenti, non tiene conto delle perdite delle reti che a Messina, come in tutta la Sicilia, superano il 50%.
Nell’estate del 2024, a Messina si è registrata una portata di mille litri al secondo, la più bassa mai rilevata a causa della siccità. Considerando le perdite della rete, ciò si traduce in un’erogazione effettiva di poco più di 400 litri al secondo, ben al di sotto dei 980 necessari per garantire un servizio h24.
Messina, se pur con grande fatica, sta cercando di fronteggiare questa crisi. Lo stiamo facendo da soli, con le nostre forze, assumendoci anche responsabilità importanti come decidere di autorizzare nuovi pozzi senza aspettare i tempi assurdi di questa burocrazia.
Se dovremo andare avanti da soli, lo faremo, ma non permetteremo a nessuno, nemmeno al dipartimento regionale, alla cabina di regia o al governo Schifani, di nascondersi dietro il “non è nostra competenza”.
“In ultimo, rispetto all’ennesimo patetico attacco della senatrice Musolino, che, dopo aver dovuto accantonare la questione del bypass di Taormina di fronte all’evidenza dei fatti, cerca ora un nuovo appiglio in questa vicenda, la invito nuovamente al confronto. Un confronto sui fatti, non su teorie fantasiose o reinterpretazioni”, conclude Basile.