La “Casetta” era capace di produrre guadagni stimati fino a 100.000 euro a settimana
Alle prime luci dell’alba ben cento agenti della Polizia di Stato hanno condotto una operazione anti droga a Santa Lucia sopra Contesse. L’operazione ha portato all’arresto di 24 persone che dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, oltre che vendita al dettaglio di cocaina, crack e marijuana.
Le indagini sono state avviate nel settembre 2021 a seguito di numerose segnalazioni di spaccio all’interno di un manufatto abusivo. La “casetta” (così la chiamavano i sodali dell’associazione) era situata all’interno del complesso Case arcobaleno del villaggio di Santa Lucia sopra Contesse di Messina.
La droga era gestita da tre organizzazioni
Gli inquirenti hanno individuato tre distinte organizzazioni criminali, collegate tra loro per rapporti familiari o di necessità per le forniture di stupefacente. Queste organizzazioni erano dedite al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, crack e marijuana. La droga era destinata al mercato messinese e dell’hinterland dell’intera provincia.
Gli accertamenti di polizia giudiziaria hanno consentito di documentare la ripartizione di compiti e la consapevolezza di ciascuno di loro di esser membri di associazioni criminali.
Ogni appartenente al sodalizio ha ricoperto uno specifico “ruolo”. Alcuni di loro si occupavano primariamente della logistica. Altri avevano il compito di gestione dei “proventi” derivanti dalle vendite. Altri ancora erano preposti alla lavorazione dello stupefacente. Infine c’erano i pusher, chiamati anche “operai”, incaricati alle relative consegne con precisi turni lavorativi e regolarmente retribuiti per il lavoro svolto.
La base operativa era la “Casetta”
Uno dei capi promotori, per evitare i controlli delle forze dell’ordine, ha utilizzato come base operativa per lo spaccio un manufatto abusivo in muratura posto nelle immediate vicinanze della sua abitazione.
Un piccolo locale composto da un’unica stanza di circa 15 metri quadri e un piccolo bagno annesso, con porta d’ingresso e balcone adiacente protetti da una grata metallica e da un’arella in canne di bambù, collocata in modo da non consentire la visione dall’interno.
In questo locale era stato installato un sofisticato sistema di videosorveglianza, costituito da diverse telecamere posizionate anche in luoghi non visibili. Lo scopo era di controllare a 360 gradi l’intera area prospiciente il manufatto. All’interno di questo piccolo locale veniva lavorata la cocaina, confezionata in dosi e rivenduta sotto forma di crack.
Tale struttura, convenzionalmente denominata “Casetta” dai membri del sodalizio, è da considerarsi la principale piazza di spaccio della provincia di Messina. Era, infatti, capace di produrre guadagni stimati fino a 100.000 euro a settimana.
Le indagini hanno anche permesso di ricostruire la “giornata tipo” del giro di affari con lo smercio della droga nel manufatto abusivo. In poche ora venivano cedute oltre 50 dosi di stupefacente. La droga era acquistata a 40 euro al grammo e rivenduta a 60 euro dai pusher lautamente stipendiati dall’organizzazione.
Questa attività era stata messa in piedi nelle case Arcobaleno del quartiere Santa Lucia sopra Contesse, in cui il fenomeno dello spaccio è considerato attività assolutamente normale.
La Squadra Mobile, durante l’attività di indagine, ha proceduto in tempi diversi all’arresto in flagranza di reato di otto persone per spaccio di droga. Gli arrestati erano in possesso di oltre un chilogrammo di cocaina, due chiilogrammi di marijuana e circa 20.000 euro in contanti.
Al termine dell’odierna operazione si è proceduto all’arresto di 24 persone, di cui 22 ristrette in carcere e 2 ai domiciliari.
Le azioni di rintraccio ed esecuzione delle misure cautelari sono state curate dalla Squadra Mobile di Messina, con l’ausilio di personale della S.I.S.C.O. di Messina, delle Squadre Mobili di Catania, Caltanissetta, Siracusa, Enna, Cosenza, Cuneo e Pesaro Urbino, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e “Sicilia Occidentale”, delle unità cinofile della Questura di Palermo e dei Commissariati di P.S. della Questura di Messina, per un totale di 100 agenti della Polizia di Stato.