Le condanne sono arrivate nella tarda serata di ieri. Per nove imputati il reato è stato dichiarato prescritto
La vicenda risale all’ottobre del 2022 quando gli uomini della Guardia di finanza di Messina eseguirono dieci arresti e quindici imprenditori furono interdetti a esercitare la loro attività. Le Fiamme gialle scoprirono una mega discarica abusiva nel rione Gravitelli in contrada San Corrado.
Gli imprenditori edili di Messina si rivolgevano ai “gestori” della discarica per ottenere un risparmio economico sullo smaltimento dei rifiuti. All’epoca furono sequestrati anche mezzi e complessi aziendali per un valore di oltre 2 milioni di euro.
Furono fondamentali le dichiarazioni del collaboratore di giustizia milazzese Biagio Grasso, tratto in arresto dalla Dda nel 2018. Grasso descrisse dettagliatamente chi fosse il capo e promotore del sodalizio e tutta la sua organizzazione.
Le indagini riscontrarono i gravissimi danni ambientali della zona in questione sottoposta a vincoli previsti per siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale. Dalle immagini satellitari riferibili agli anni 2011-2019, emerse come lo spazio in questione risultasse significativamente alterato. I rifiuti occupavano una zona di oltre 38.000 metri quadrati.
Nella tarda serata di eri sono arrivate le 15 condanne:
Daniele Mancuso 9 anni e 10 mesi;
Giuseppe Mancuso 8 anni e 8 mesi;
Giuseppe Puliafito 4 anni e 4 mesi di reclusione più 80mila euro di multa;
Letterio Caronella 2 anni e 6 mesi;
Santino Pagano 2 anni e 6 mesi;
Felice Giunta 2 anni e 6 mesi;
Roberto Giunta 2 anni e 6 mesi;
Antonino Mangraviti 2 anni;
Massimo Mangraviti 2 anni;
Giacomo Mangraviti detto “Claudio” 2 anni;
Giovanni Alberti 2 anni (pena sospesa);
Giuseppe Alberti 2 anni (pena sospesa);
Domenico De Luca 2 anni (pena sospesa);
Salvatore Amato un anno e 6 mesi (pena sospesa);
Antonio Frasson un anno e 6 mesi (pena sospesa);
Assolto Giuseppe Mangano titolare della “Co.m.mam. srl”, con la formula “per non aver commesso il fatto”.
La “Sofia.it società cooperativa onlus” dei fratelli Mancuso ha ricevuto la sanzione amministrativa di 400 quote da 300 euro ciascuna, la sanzione amministrativa di 600 quote da 900 euro ciascuna, la sanzione di 450 quote da 950 euro ciascuna, e infine la sanzione di 200 quote da 300 euro ciascuna. La società è stata interdetta dall’esercizio delle attività per sei mesi, e ha avuto la confisca del patrimonio sociale e delle quote aziendali.
Dichiarato il “non doversi procedere” considerata la prescrizione del reato per:
Amedeo Branca, Anna Rosaria Siracusano, Giuseppe Lupò, Rosario De Domenico, Giovanni Denaro, Barbara Urso, Filippo Vinciullo, Vincenzo Vinciullo, Antonino Triscari.
Puliafito è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni. Per i fratelli Mancuso interdizione perpetua.
I giudici hanno infine deciso il recupero dello stato dei luoghi a carico degli imputati e il risarcimento di tutte le parti civili.