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Emozionante Via Crucis a Scala Torregrotta per rievocare la Passione di Gesù

Si snoda lungo le vie principali del territorio parrocchiale, la Via Crucis itinerante della parrocchia Santa Maria della Scala di Scala Torregrotta, guidata da don Francesco Cucinotta. Un percorso che rievoca i momenti più significativi della Passione di Gesù. Il lungo corteo di fedeli, sistemati su due file, con ceri votivi in mano, si muove partendo dalla Piazza Santa Maria della Scala, per poi proseguire lungo la via Prof. Sfameni, via Lungomare, Corso Sicilia e infine rientrare nella Piazza antistante la Parrocchia. Un percorso interparrocchiale semplice, che coinvole anche la parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Monforte Marina, ma che lascia spazio a emozione e partecipazione. Alcuni simboli della tradizione cristiana accompagnano il cammino processionale. Il grande Crocifisso, unico corpo statuario che durante tutto l’anno è presente nella Chiesa, viene portato dagli uomini della parrocchia e, ad ogni stazione, il sacro simulacro viene eretto e sorretto per l’adorazione. Alla fine della Via Prof. Sfameni, la presenza di un nuovo corpo statuario, la Pietà, sorprende la maggior parte dei fedeli ed entra ufficialmente a far parte di questa tradizione locale. Il momento di maggior emozione si raggiunge nel Corso Sicilia, dove, a raggiungere e ad andare incontro al Cristo, è la Vergine Addolorata. L’effige di Maria avvolta in un mantello nero, sorretta dalle donne della parrocchia, anch’esse vestite di nero, “simboleggia – come sottolinea don Francesco- il dolore e le sofferenze di tante madri che soffrono per la perdita dei figli o per il dolore che tante volte i figli arrecano al cuore di una madre, ma anche le tante madri che sperano che questo mondo possa offrire qualcosa di positivo per il loro figlio”. L’incontro dei due simulacri è particolarmente toccante. Posti uno di fronte all’altro, come per guardarsi, ricordano la quarta stazione della Via Crucis “Gesù incontra sua madre”. Un incontro voluto come richiamo forte al Vangelo, per sottolineare l’esperienza di questa donna che fu scelta per volontà di Dio come Madre di Gesù, ma anche come ricordo di quanto riportato nelle Sacre Scritture, spiega Don Francesco, “di quanto disse il vecchio Simeone alla Madonna :” A te una spada trafiggerà l’anima”. Infatti la tradizione ce la fa simboleggiare come la donna sofferente e con la spada nel petto”. Il percorso completo, con i tre simboli, termina sul sagrato della Chiesa, dove si fa rientro per concludere il momento di forte partecipazione del Venerdì Santo, grande segno di Fede che, oggi più del passato, conclude Don Francesco, “deve essere testimoniata agli altri dalla Fede vissuta”.

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