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Sono due i catanesi arrestati per il furto alla Conad di Patti, uno è ancora ricercato

La Polizia di Stato chiude il cerchio e smaschera gli autori del furto di 33 mila euro ai danni di un noto supermercato di Patti. I poliziotti del locale Commissariato di P.S. arrestano due catanesi. Si tratta di Salvatore Campisi di 30 anni e di Salvatore Militello di 64 anni. I due sono stati rinchiusi in carcere per il reato di furto pluriaggravato commesso in concorso. L’attività di indagine, condotta sapientemente ed in tempi ristretti dai poliziotti diretti dal Vice Questore Aggiunto Giuseppina Interdonato, ha dimostrato un piano d’azione studiato nei minimi particolari e messo a punto da un gruppo criminale già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi. Quando i due sono entrati in azione il supermercato era chiuso; ne hanno danneggiano la porta d’ingresso, manomesso e disattivato i sistemi di videosorveglianza, aperto le due casseforti con l’uso di fiamma ossidrica, impossessandosi, oltre che del denaro custodito, anche di quello presente nelle casse.

L’accurata visione delle immagini estrapolate dalle telecamere vicine al luogo del furto, hanno permesso di individuare due autovetture, dalle cui targhe siè risaliti rispettivamente ai proprietari, ossia Campisi e Militello. Sempre dalla visione delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza, gli agenti di polizia hanno individuato i tratti somatici dei due autori che, comparati con i rilievi fotosegnaletici in loro possesso, trattandosi di persone gravate da precedenti, e con le fotografie rinvenute sui profili Facebook, hanno confermato il coinvolgimento nel furto, se pur con ruoli diversi. Campisi faceva da palo ai complici impegnati materialmente nella commissione del furto, aspettandoli a bordo del proprio mezzo per facilitarne la fuga. Decisive anche le attività di intercettazione tanto telefonica quanto ambientale; analisi dei tabulati e osservazione dei malfattori nel territorio catanese. Sono emersi contatti telefonici, il giorno prima del furto, tra i sodali i cui cellulari, contemporaneamente, risultavano spenti nelle fasi cruciali dell’azione furtiva, per poi successivamente agganciare celle telefoniche lontane da Patti. Sono stare rilevate, dalle telefonate captate successivamente, la pregressa conoscenza degli indagati fra loro e la dedizione ad attività illecite finalizzate alla commissione di delitti contro il patrimonio.

Inoltre, dalle indagini svolte, è stata confermata anche la partecipzione di una terza persona, grazie alla comparazione delle immagini estrapolate dalle telecamere tanto con quelle presenti nelle banche dati di polizia, trattandosi di soggetto con precedenti, quanto con le fotografie presenti su Facebook, che allo stato risulta irreperibile. Infine ed a maggior conferma della loro responsabilità il dato rappresentato dall’essere gli unici immortalati con fare sospetto nei pressi del supermercato dove si aggiravano con un grosso borsone, verosimilmente contenente l’attrezzatura usata per realizzare il colpo.

 

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