“Ci dispiace aver dovuto apprendere dalla stampa la notizia relativa della creazione di un hotpsot per migranti a Messina e di non essere stati mai coinvolti in questa discussione dal ministero”. Lo dice il sindaco della città siciliana, Renato Accorinti, che in accordo con la giunta, afferma “di essere totalmente contrario perché Messina fa un altro tipo di accoglienza ai migranti”. Gli hotspot sono strutture allestite per identificare rapidamente, registrare, fotosegnalare e raccogliere le impronte digitali dei migranti, e che saranno create per sostenere i paesi più esposti ai nuovi arrivi (quindi Italia e Grecia ma anche Ungheria, per esempio).
I migranti saranno trattenuti negli “hotspot” fino alla conclusione di tutte le operazioni di identificazione. Sono gestiti dalle varie autorità nazionali e gli agenti della polizia di frontiera, insieme con tecnici e esperti di agenzie europee come Europol (l’Ufficio di Polizia Europeo), EASO (l’Agenzia europea per il diritto d’asilo), Eurojust (per la cooperazione giudiziaria tra varie autorità nazionali contro la criminalità), Frontex (l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea).