Al Clan Off in scena “Ogni bellissima cosa”, interpretato da Carlo De Ruggieri

“Every brilliant thing” è un testo del drammaturgo britannico Duncan Macmillan, scritto con Jonny Donahoe, già rappresentato con grande successo in Europa e in America. Arriva in Italia grazie alla curata traduzione – autrice anche della regia – di Monica Nappo, diventa “Ogni bellissima cosa”, spettacolo proposto attraverso l’interpretazione di Carlo De Ruggieri, noto al grande pubblico per il ruolo dello stagista Lorenzo nella serie cult “Boris”.

Lo spettacolo approderà questo fine settimana al Clan Off Teatro, l’undicesimo appuntamento della Stagione #r-esistenze, con la direzione artistica di Mauro Failla e Giovanni Maria Currò. Un monologo intenso, una produzione Nutrimenti Terrestri d Maurizio Puglisi, “Every brilliant thing” è stato definito dal The Guardian un monologo interattivo, un mix tra teatro tradizionale e stand-up comedy in cui il pubblico è chiamato a partecipare, divenendo parte integrante del gioco in cui si risvegliano i ricordi e si muovono le emozioni, e là dove l’argomento potrebbe sembrare la depressione e il suicidio, lo spettacolo diventa invece, affrontando questi temi, un gioioso, unico, potente inno alla vita.

«Quando sei bimbo e i grandi fanno cose che tu non capisci tanto, provi a domandare loro che sta succedendo, ed eventualmente, a dare il tuo aiuto. In alcuni casi puoi scoprire che il tuo aiuto e il tuo modo di reagire restano invariati dopo venti anni. Ogni cosa bellissima parla proprio di questo. Di una persona che parla di quando da bambino sia stato costretto a chiedersi cosa fosse questa cosa chiamata morte, cosa volesse dire la frase “Mamma è depressa.” Neanche il papà sa rispondere, e quindi il bimbo inizia una lista di tutte le cose bellissime che ci sono attorno a noi e che sono un buon motivo per vivere e svegliarsi con il sorriso. Questa storia può accadere ovunque nel mondo, perché è ovunque nel mondo che accadono queste storie. Duncan Macmillan ci racconta qualcosa che è un po’ la sua vita ma è un po’ la vita di tanti di noi, e così facendo inizia a costruire un mondo sotto i nostri occhi dove il teatro è un gioco per bambini alla sua massima potenza. E allora tutti possono diventare parte della storia, giocare per pochissimo tempo alcuni personaggi con noi, allora una giacca può diventare un cane e una lista di bellissime cose può ricomparire dopo 20 anni magicamente da una scatola, quando ormai sei un adulto. E quella lista può essere lo stesso viatico di luce che fu quand’eri bambino, perché le cose bellissime che ci circondano ci sono ancora. Anzi, ora sei più grande e la lista può solo essere più lunga. Ed il testo ci dice proprio questo, che il teatro non ha bisogno di molto, come i giochi dei bambini e che il nostro modo di vedere la vita fatto di ironia e malinconia non ha bisogno di effetti speciali per dipanarsi o di particolari qualità, ma solo di un luogo dove degli esseri umani decidono di volersi incontrare». Duncan Macmillian è un iperpremiato drammaturgo inglese, i cui lavori includono la sua versione del 1984 di Orwell, l’adattamento del Don Giovanni di ritorno dalla guerra di von Horvart, Lungs (diretto da K. Mitchell e in repertorio al teatro nazionale in Berlino) e il successo nel West End di “People places and things”. “Every Brilliant thing” è stato un successo ad Edimburgo per due anni consecutivi, arrivando finora a più di 500 rappresentazioni.

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