In dialetto siciliano, nonno Nino, prima ebanista e poi operaio del Comune di Messina, racconta la sua infanzia al tempo della guerra
Con 250 mila visualizzazioni in pochi giorni, “nonno Nino” è diventato una star del web.
Il novantenne Nino Venuto, di Messina, è il protagonista dello spot europeo che da venerdì è online per promuovere la partecipazione al voto alle imminenti elezioni del 8 e 9 giugno.
In dialetto siciliano, nonno Nino, prima ebanista e poi operaio del Comune di Messina, racconta la sua infanzia al tempo della guerra, mentre sullo schermo le sue parole e i suoi ricordi su bombardamenti, bambini uccisi e vita nei rifugi si sovrappongono ad immagini dell’oggi dall’Ucraina e da Gaza.
Lo spot, è stato ideato e realizzato dalla giovane giornalista Chiara Venuto (nipote di nonno Nino) ed è stato selezionato al termine di un concorso europeo cui hanno preso parte giovani di diversi paesi.
In programmazione, oltre che in Italia, negli altri 26 paesi dell’Unione Europea, con sottotitoli in ciascuna lingua nazionale (compreso l’Italiano), il video è stato realizzato nell’ambito del piano annuale di IGNet, la rete europea di associazioni giovanili coordinata dalla palermitana InformaGiovani, supportata dal programma Erasmus+ dell’UE.
Da venerdì, il video ha già totalizzato fra i diversi canali social in cui è pubblicato oltre 250.000 mila visualizzazioni (253.518 alle 10 di stamattina, per l’esattezza) “e l’obiettivo – affermano da InformaGiovani – è quello di raggiungere entro il 7 giugno almeno un milione di visualizzazioni”.
Un dato interessante è che nonno Nino sembra essere entrato nel cuore dei più giovani, visto che secondo i report dei diversi canali social, oltre la metà di coloro che hanno visualizzato il suo video sono giovani fra i 18 e i 24 anni.
“Probabilmente l’espressività, la semplicità e l’umanità di nonno Nino hanno fatto breccia in un mondo di comunicazione artefatta, per raccontarci un fatto semplice: che la guerra, tutte le guerre colpiscono sempre i più fragili e indifesi e che di fronte alla guerra nessuno può restare indifferente”.