E’ stata data nuova vita ai rifiuti accumulatisi in spiaggia trasformandoli in nuovi oggetti
“Il mare e la spiaggia antistante il Circolo del tennis e vela di viale della libertà ci restituiscono gioia e consapevolezza dei beni materiali e spirituali che possediamo e da qui siamo partiti per condividere con i più piccoli atleti della nostra comunità un’esperienza unica”.
Con queste parole Irene La Rosa ha voluto ringraziare il presidente Antonio Barbera e l’intera deputazione del circolo dello Stretto oltre a quanti, con spirito di dedizione, hanno reso possibile la “giornata dell’arte del riciclo” che ha avuto come luogo unico l’area dove, un tempo, sorgevano i bagni Principe Amedeo e Vittoria mentre oggi si eleva un esempio virtuoso e manifesto di struttura dedicata allo sport ed alla cultura.
Quindici le giovani leve del sodalizio peloritano, guidate dalle mani esperte dell’ingegnere Linda Schipani, che hanno dato spazio alla fantasia cimentandosi, dapprima, nella raccolta dei rifiuti accumulatisi sulla spiaggia per poi regalare nuova vita ad oggetti apparentemente senza valore.
“La bellezza è negli occhi di chi guarda e citando Oscar Wilde – ha sottolineato Irene La Rosa – non possiamo non pensare al regalo che nel fine settimana ci siamo fatti portando all’attenzione dei più distratti l’importanza di non dare nulla per scontato e ritrovare il gusto del “bello” valorizzando il fare senza giudicare”.
Parole che hanno trovato sostanza nell’ingegno e nella sensibilità di Linda Schipani che sulla spinta dell’energia dei piccoli velini ha lei stessa ispirato e motivato la ricerca del “rifiuto”, facendo diventare la plastica, i legni, gli strofinacci, i tappi ed i barattoli (ritrovati nei punti più disparati della spiaggia) un’esperienza ed al tempo stesso un nuovo oggetto con una nuova anima. I rifiuti sono stati rigenerati ed è stata costruita una barca non “di rifiuti” ma con “i rifiuti”, dove il complemento di unione è la chiave di lettura di questa giornata particolare, vissuta all’insegna dell’armonia con un creato che soffre per mancanza di cura dell’altro.
“Questa esperienza – ha concluso Linda Schipani – è un messaggio forte che ci porteremo per tanto tempo dentro il cuore. La parte migliore del nostro circolo, ovvero i nostri giovani, ci hanno fatto vedere quello che è invisibile agli occhi, sensibilizzandoci da un lato nei confronti di un problema devastante qual è l’inquinamento dei nostri mari ed al tempo stesso rifocalizzandoci sulla necessità di rimetterci tutti in discussione. Oggi è più che mai necessario praticare l’arte della rigenerazione e della vita all’insegna della disponibilità e dell’amicizia: ricreare con gli “oggetti” alla deriva è una delle possibilità che abbiamo di salvare il mondo ma soprattutto noi stessi”.