Nell’ultimo anno sono stati condotti diversi studi che hanno rivelato l’effetto protettivo dell’aspirina nei principali tumori del tratto digestivo, cioè, cancro dell’intestino, stomaco ed esofago. Anni fa, inoltre, si è associato ad una diminuzione del rischio di ictus non-fatale nella misura del 36 per cento. E ora una nuova ricerca offre nuove conferme sul più noto e diffuso farmaco da banco. L’assunzione immediata di aspirina dopo un “mini-ictus” potrebbe ridurre notevolmente il rischio di complicanze, come la spasticità o di incorrere in un ictus secondario (recidive). L’Aspirina rappresenta un’opzione di trattamento utile per i pazienti che non possono rivolgersi ai farmaci anticoagulanti a causa del costo o per l’aumento del rischio di emorragia associato con gli anticoagulanti. In questo studio i ricercatori dell’Università di Oxford hanno dimostrato che l’auto-trattamento immediato e continuato nelle settimane dopo aver sperimentato i sintomi di un attacco ischemico transitorio o in caso di allerta di ictus, potrebbe ridurre il rischio di ben l’ 80 per cento.