Tante persone non hanno trovato posto all’interno della Cattedrale e sono state costrette a rimanere fuori
Cattedrale di Palermo piena di gente e di amore, per Totò Schillaci, in occasione dei suoi funerali. Ieri e l’altro ieri la camera ardente è stata visitata da migliaia di parenti, amici e soprattutto tifosi.
In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone sono state costrette a rimanere fuori.
Il rito delle esequie di Totò Schillaci è stato officiato da monsignor Filippo Sarullo, parroco della chiesa cattedrale di Palermo. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie è stata impartita dall’arcivescovo Corrado Lorefice.
Carro funebre in corteo per le vie del Cep
Prima di raggiungere la cattedrale la salma di Schillaci ha attraversato le strade del Cep, il quartiere d’origine, dove vive ancora Mimmo, il padre dell’attaccante scomparso l’altroieri.
Tanti i residenti presenti, di tutte le età, a cominciare dagli studenti dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”.
Dopo il saluto alla chiesa di San Giovanni Apostolo, il carro è passato dal Ribolla per salutare il campo dell’Amat dove è sbocciato il talento e i ragazzi della scuola calcio del giocatore scomparso.
L’Omelia
“Sinora, caro Totò avevi giocato soltanto il primo tempo della tua vita, breve, quasi da tempi supplementari, di 59 anni. E se è vero che non hai segnato il gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia, nel secondo tempo, che è durato un istante, quello della morte, nel fischio finale, come deve essere per ogni credente, lì hai giocato la partita più bella della tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero 1, Gesù, e hai realizzato il passaggio alla vita eterna”.
“Ti sei ritrovato davanti ad una porta – ha aggiunto – ma non come quella di un campo di calcio di serie A, ma ti sei trovato davanti una porta senza traversa, una porta senza pali, una porta senza rete, ti sei ritrovato davanti la Porta della misericordia, la porta dell’amore, la porta della bontà del Padre che, da vero arbitro giusto e inappellabile, ti ha convocato per la partita del cuore, per la partita che non avrà mai fine, che ti ha fatto entrare nella squadra più bella del mondo, che si chiama Paradiso”.