Rinnovate le cariche di Sicilia Futura, movimento regionale presente nell’Assemblea regionale siciliana con i deputati Edy Tamajo e Nicola D’Agostino. La riunione per procedere al rinnovo delle cariche interne si è tenuta a Messina nella sede provinciale di Sicilia Futura, in via E. L. Pellegrino, ed a presiedere l’assemblea elettiva è stato il fondatore on. Salvatore Cardinale, alla presenza di quasi tutti i soci fondatori del movimento. All’unanimità è stato indicato per la carica di Segretario regionale l’ex deputato Beppe Picciolo che ha raccolto il testimone passato dall’on. Nicola D’Agostino. Dopo l’apprezzata relazione programmatica del segretario uscente e gli interventi di molti dei partecipanti all’assemblea, sono state tracciate le linee guida di un gruppo politico che si è già espresso per una nuova linea anche di discontinuità con il recente passato.
Questo il documento programmatico approvato all’unanimità dai delegati all’assemblea di Sicilia Futura:
“Con la elezione di Beppe Picciolo, che dovrà in tempi molto brevi riorganizzare il movimento anche nelle periferie più isolate, vogliamo riprendere e rilanciare una forte iniziativa capace di scuotere dal suo torpore la politica siciliana. Per la parte che ci compete, perciò, intendiamo promuovere ogni più utile azione in grado di mettere insieme tutte le forze sinceramente democratiche ,liberali, riformiste e solidali. L’obiettivo principale e strategico rimane quello di costruire un fronte comune il più largo possibile che superando i pregiudizi di maniera che odorano di vecchio e di stantio, recuperi energie e forze intellettuali e civili ad un impegno forte diretto a contrastare i qualunquismi, i populismi ed i sovranismi che oggi sembrano preponderare nel Paese.
In questa direzione di marcia ci siamo mossi con la importante è assai partecipata iniziativa di “nuovo campo” a Trabia e in coerenza alle linee guida per un nuovo percorso politico, emerse dall’ interessante dibattito registrato in quella giornata, intendiamo muoverci senza indugi a partire dalla prossima settimana. Riteniamo prioritario, quindi, mettere al centro di una rinnovata e rinvigorita iniziativa politica la dignità dell’uomo, la solidarietà,il lavoro,lo sviluppo e la sicurezza che deve essere garantita con un serio impegno in grado di distinguere il grano dall’oglio e diretto a stimolare e coordinare un serio processo di integrazione dal quale non potrà prescindere negli anni a venire la nostra economia . Non possiamo condividere atteggiamenti e decisioni annunciate con frasi sempre più roboanti che hanno il solo scopo di distogliere l’attenzione dei cittadini dai veri drammi del mezzogiorno d’Italia .
Abbiamo più volte richiesto e ci saremmo augurati che una forte iniziativa in tale direzione venisse assunta dal PD siciliano che analizzando i risultati elettorali e stigmatizzando comportamenti autolesivi di una larga parte della sua classe dirigente, convocasse una libera assemblea per promuovere la necessaria rifondazione politica,culturale ed organizzativa del Partito. Con grande rammarico siamo costretti a constatare che così non è stato e non è, ragion per cui ci apprestiamo a dare vita ad un tavolo di confronto politico che partendo dalle riflessioni di Trabia per” un nuovo campo” , avvii una proficua stagione del riformismo liberale socialista e popolare siciliano con la chiara consapevolezza che il tempo che verrà sarà molto impegnativo e difficile e che a nessuno di noi sarà permesso di disertare.”
Questo in sintesi il mandato affidato a Beppe Picciolo che dovrà traghettare Sicilia Futura oltre i finti steccati ideologici ed iniziare un vero dialogo con coloro che intendono parlare la stessa lingua dei cittadini. ”Un dialogo concreto con il PD dunque – avverte Picciolo – senza restare prigionieri però di atteggiamenti di ostracismo o tatticismo che hanno invece contraddistinto questo rapporto negli ultimi anni. Abbiamo agito con coerenza e lealtà, mettendoci la faccia e pretendiamo la stessa coerenza e la stessa lealtà dal PD regionale e nazionale. Altrimenti non resteremo di certo inerti di fronte a questo inevitabile declino ”.