Nella serata di ieri, a Cesarò, nell’agro boschivo in Contrada Cutò, i Carabinieri ed il Corpo Forestale Regionale, a conclusione di una prolungata attività info-investigativa d’osservazione e di controllo, intrapresa nelle prime ore della mattinata, hanno rinvenuto una piantagione di circa 200 piantine di marijuana.
I carabinieri hanno rinvenuto, prima, un sistema che permetteva di recuperare l’acqua attraverso un allaccio abusivo alla condotta comunale e poi, con un tubo interrato che percorreva circa 2 km e terminava con un impianto goccia a goccia (identico a quello delle serre) nella piantagione. Così facendo, bastava aprire il rubinetto ricavato sulla condotta comunale per irrigare tutte le piantine. E così, i colpevoli – intorno cui il cerchio si sta chiudendo – dovranno rispondere, oltre dell’illecita piantagione, anche del furto d’acqua.
Oltre 200 piante alte circa 2 metri per un peso ciascuna oscillante tra 1,5 e 2 kg già mature e pronte per l’essicazione e triturazione. Le piante scoperte dai Carabinieri sono state estirpate. Sul posto inoltre i militari hanno repertato una serie di elementi che, insieme agli arbusti estirpati, saranno analizzati per risalire agli autori dell’illecita coltivazione .
La costante pressione operata dai Carabinieri di fatto costringe i criminali ad utilizzare superfici coltivate sempre più nascoste dedicando ad esse zone sperdute per lo più inaccessibili e quindi facilmente occultabili nella vegetazione naturale, tali da eludere anche la sorveglianza dei mezzi aerei. Così i malviventi per l’intensificarsi della pressione di controllo in questo ultimo mese, hanno abbandonato la coltivazione perdendo il guadagno che si aggira intorno ai 200.000 euro.