Sarà lo spettacolo Vinafausa. In morte di Attilio Manca a dare il via a “È tempo di teatro”, la stagione artistica realizzata dall’associazione culturale “Clan degli Attori”, di Giovanni Maria Currò e Mauro Failla che sino a maggio animerà il nuovo spazio “Clan Off” di via Trento n. 4.
Sabato alle 17:30 e 21:00, e domenica alle 17:30 in scena Vinafausa. In morte di Attilio Manca di Simone Corso, regia Michelangelo Maria Zanghì, con Francesco Natoli, Michelangelo Maria Zanghì, Simone Corso, produzione Compagnia Santina Porcino, spettacolo che dà voce alla vicenda di Attilio Manca, giovane urologo del messinese, morto nel 2004 in circostanze ancora poco chiare, uno dei tanti piccoli – grandi casi di cronaca che s’intrecciano con gli ultimi vent’anni della nostra Storia. Lo spettacolo arriva a Messina per la prima volta, dopo diverse repliche anche in provincia.
«Vinafausa – come chiariscono le note di regia – non è una storia da raccontare, ma piuttosto un insieme di indizi che, messi insieme, indagano su chi siamo stati, chi siamo e chi vorremmo essere. La vicenda di Attilio Manca, giovane urologo del messinese, morto nel 2004 in circostanze ancora poco chiare, è uno dei tanti piccoli – grandi casi di cronaca che s’intrecciano con gli ultimi vent’anni della nostra Storia. Attilio, brillante medico trentaquattrenne è stato trovato senza vita nel suo appartamento, a Viterbo, dove lavorava presso l’ospedale Belcolle, con due buchi nel braccio sinistro. Overdose si è detto. Suicidio, subito dopo. Ma nonostante la (presunta) verità che è stata accertata nel corso delle indagini e del processo, affiorano fantasmi dalla coscienza che fanno rumore e che ci chiedono altre domande, altre verità. Troppe le cose che non tornano, troppi i sospetti, troppe le coincidenze; troppo sangue per essere un suicidio. Forse, la morte di Attilio, allora, non è solo uno dei tanti casi, ma un tassello di qualcosa di più grande che ha fatto dell’Italia ciò che è oggi, della Storia un mistero, degli italiani di prima dei complici, degli italiani di oggi dei dimentichi. Ma tutto sta in una scelta: bene o male. Non è così netta, non può esserlo, ma può essere una consapevolezza, prima di tutto, prima dell’attesa, prima del non sapere. Sulla sua morte un’ombra nera, nerissima: Bernardo Provenzano».
La Compagnia Teatrale Santina Porcino viene fondata nel 2011 da Michelangelo Maria Zanghì e Chiara Pollicita (all’epoca poco più che ventenni e rispettivamente studenti del Corso di Laurea Magistrale in Teatro dell’Università di Bologna e del Conservatorio “Nicolò Paganini” di Genova). Presto entrano a far parte del progetto Simone Corso (26 anni) e Francesco Natoli (25). Tra le produzioni della Compagnia “Fiori Malsani” con Michelangelo Maria Zanghì, Francesco Natoli, Simone Corso per la regia di Michelangelo Maria Zanghì; “L’amore sacro, l’amor profano. Omaggio a Fabrizio De Andrè” di e con Chiara Pollicita (chitarra classica) e Michelangelo Maria Zanghì (attore, regista); “Mathilde” di Vèronique Olmi, con Gianni Fortunato Pisani e Isabella Giacobbe; “Vinafausa. In Morte di Attilio Manca” di Simone Corso, con Francesco Natoli, Michelangelo Maria Zanghì, Simone Corso: lo spettacolo ha debuttato il 14 gennaio 2016 nell’ambito della rassegna “Scenanuda” del Teatro Comunale “Beniamino Joppolo” di Patti (ME).