I Carabinieri della Stazione di Patti, con l’ausilio del N.A.S. di Catania, hanno effettuato un controllo in un villaggio turistico, di quel centro. L’intervento dei militari è scattato a seguito di alcune segnalazioni e rimostranze pervenute al locale Comando dell’Arma da parte degli clienti che riferivano di avere riscontrato anomalie nella qualità e nella conservazione degli alimenti loro somministrati: l’esito del controllo, ha confermato quanto segnalato, ed i militari del hanno sequestrato ben 350 kg di prodotti alimentari di vario genere, custoditi in pessimo stato di conservazione all’interno di una cella frigorifera e di alcuni depositi. Il titolare della struttura è stato denunciato per violazione della Legge 283/62 in materia di sicurezza alimentare.
Non meno incisivo è stato il controllo che i carabinieri della Stazione di Floresta, sempre con l’ausilio di personale del N.A.S., hanno effettuato in uno dei tanti caseifici del centro montano. In particolare, nell’azienda controllata, è stato riscontrato il mancato rispetto della procedura di autocontrollo, che ha determinato l’irrogazione di una sanzione amministrativa di 2000 euro con sospensione dell’attività, così come previsto dal D.Lgs. 193/07.
Infine, ulteriori violazioni amministrative sono emerse dall’accesso effettuato da parte dei militari della Stazione Carabinieri di Piraino unitamente al Reparto Tutela Agroalimentare di Messina nei confronti di una società cooperativa sita in quel comune, dedita alla gestione di un mulino, alla trasformazione di prodotti della molitura ed alla vendita all’ingrosso e/o al dettaglio di prodotti alimentari cereali, per l’agricoltura e la zootecnica. Più specificamente sono state irrogate sanzioni amministrative per un ammontare di 7.500 euro ed il sequestro di 2015 kg di farina, a seguito del rilevamento, da parte degli specialisti dell’Arma, della mancata tracciabilità degli alimenti e della mancata indicazione in etichetta del lotto di produzione, in violazione del Regolamento CEE 178/02 e del D.Lgs. 231/17. Nel corso del medesimo controllo, presso la citata azienda, i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Messina hanno rilevato altresì la presenza di un lavoratore “in nero” su due trovati in opera, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale, irrogazione di una sanzione di 5000 euro e prescrizione di regolarizzare immediatamente la posizione giuridica del lavoratore.