Cateno De Luca a piazza Cairoli ha dato il meglio di sé e come un maratoneta ha sciorinato quasi tutto il programma scritto per la sua candidatura a sindaco di Messina, passando per le prossime elezioni Regionali. Ha spiegato più volte che solo una sua affermazione forte alle urne, il prossimo 5 novembre potrà sancire la volontà popolare di governare una città disastrata come Messina. Il concetto è stato ribadito nella centralissima piazza messinese dove sono stati presentati i primi 50 candidati al Consiglio comunale e, successivamente, ne saranno presentati altri 150. “Sono 200 persone che hanno voluto mettere la faccia e sono scesi in prima linea -ha affermato De Luca- non ho voluto inserire alcun consigliere uscente e non lo farò. Voglio persone che, come me, hanno voglia di cambiare questa città massacrata dalla politica degli ultimi 30 anni che l’ha spogliata di tutto ciò che aveva, pur di mantenere intatte le loro preziose prebende”. Sul palco sono saliti anche i candidati alle prossime elezioni regionali con la lista Udc- Sicilia Vera. Cateno De Luca si è presentato alla città in modo diverso dalle scorse volte. Nessuna pecora al seguito nè altre provocazioni, è andato al sodo toccando problemi concreti: “Pelority è il simbolo della politica che ha governato Messina -ha tenuto a sottolineare De Luca- non ho mai pensato di offendere i messinesi che però devono riflettere su una cosa: i sindaci li hanno votati loro. Lo so che sono stati ingannati, quindi sono assolti con formula piena”. De Luca vuole portare a Messina il modello politico messo in atto prima a Fiumedinisi, poi a Santa Teresa di Riva, comune jonico che ha ricevuto tre premi per la differenziata arrivata all’80% in pochi mesi e insignito della “Bandiera Blu”. Cateno De Luca ha sciorinato una serie di problemi che attanagliano Messina dimostrando di conoscerli benissimo: “Non ho la presunzione di sapere tutto -ha proseguito-, ho girato tutti i quartieri, ho ascoltato la gente ed ho studiato tanto. In seguito vi svelerò cose che probabilmente non conoscete, una su tutte la folle decisione di prendere l’acqua per Messina a 70 km di distanza”. Il candidato sindaco ha spiegato come la città di Messina potrebbe avere l’acqua 24 ore al giorno e pagarla un terzo dell’attuale tariffa. Ha puntato tantissimo sulla costituzione del brand “Messina”, sottolineando come la città con pochi mezzi potrebbe attrarre economia: “Per portare persone a Fiumedinisi -ha sottolineato- mi sono inventato il museo degli antichi mestieri ed ho ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro, a Messina ogni anno ci sono 400 mila croceristi che bussano alla porta e noi li cacciamo via”. De Luca ha parlato anche della sua vicenda giudiziaria che lo ha visto assolto in ben 14 processi su 15 e l’ultimo ancora è in itinere e forse si ripartirà nuovamente da zero perchè un giudice potrebbe essere considerato incompatibile. I temi trattati sono stati tanti, dagli extracomunitari, a palazzo Zanca, passando per il tram, lo stadio San Filippo costruito “a rate”, il degrado volutamente lasciato in alcuni quartieri ghetto, il waterfront ecc. Durante il suo discorso ha presentato il primo assessore della sua giunta, si tratta di Massimo Minutoli, ex consigliere di Circoscrizione, attivo nella zona sud di Messina, gestisce un patronato ed è presidente della Consulta Provinciale della Protezione civile. De Luca ha invitato inoltre i messinesi al prossimo incontro che si terrà venerdì al Teatro Vittorio Emanuele dove ci sarà il “De Luca contro tutti”. Sono stati invitati tutti i politici messinesi che potranno “sfidarlo” a singolar tenzone in una diatriba dove saranno sciorinati tutti i problemi della città ridotta ormai ai minimi termini. Infine Cateno De Luca, dopo aver ringraziato i messinesi che gli hanno ridato la voglia di fare politica, ha concluso il suo comizio con lo slogan “Free Messina”.
