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Dino Bramanti invita i suoi avversari a fare un passo indietro e aderire al suo progetto politico

Oggi nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Dino Bramanti, ha presentato la sua candidatura a sindaco di Messina. Chi si aspettava di vedere i suoi “sponsor politici” del centrodestra è rimasto deluso. Non c’era ombra di Francantonio Genovese, Elvira Amata o Nino Germanà ed il candidato, nonostante sia arcinota come sia nata e chi ha fortemente voluto la sua discesa in campo, si è ostinato ad affermare che si candida perché glielo ha chiesto Musumeci e non è legato a nessun partito politico messinese. Ha affermato più volte di non essere “espressione della partitocrazia”, ma ovviamente tutte frasi che non hanno convinto gli addetti ai lavori presenti. Bramanti ha sostenuto di volere dare spazio ai giovani e di volere fare una giunta di tecnici e non di politici. Insomma, a sentire le sue parole, sembra un candidato destinato ad ottenere percentuali da prefisso telefonico, ma Bramanti il consenso lo otterrà perché i partiti del centrodestra lo appoggeranno, eccome. Forza Italia in primis, Fratelli d’Italia (che si è spaccata proprio per questo motivo ndc) ed altre espressioni politiche del centrodestra, che hanno fatto quadrato sulla candidatura del Direttore scientifico dell’IRCCS-Piemonte. Bramanti non ha sicuramente convinto in merito alla sua candidatura non legata ai partiti politici messinesi. Come se questo fosse un argomento tabù che non deve essere assolutamente toccato, ma questo potrebbe essere sicuramente un boomerang e un “assist” ai suoi avversari che adesso, inevitabilmente, si scateneranno. Bramanti ha poi snocciolato qualche idea sul suo programma. A partire da un acquario come quello di Genova, ai progetti futuri realizzati da giovani che dovranno rappresentare un metodo politico simile a quello da lui utilizzato nella sanità “snello e celere”. Non poteva mancare anche un altro argomento che ormai da 50 anni a questa parte è un must: il Ponte sullo Stretto. Bramanti ha detto che vuole realizzare un referendum per conoscere davvero quanti messinesi sono favorevoli e quanti sono contrari: “Perché se l’Europa e il governo vorranno realizzarlo dobbiamo farci trovare pronti”. Bramanti ha ribadito, rispondendo alle ultime polemiche, di essere eleggibile e che la legge lo confermerebbe. Infine, Bramanti si è detto disponibile al dialogo con tutti e vorrebbe che altri candidati convergessero nel suo programma. Da Emilia Barrile, ad Accorinti e Cateno De Luca. Una sorta di appello ai suoi avversari, di fare un passo indietro ed aderire al suo progetto. Dubitiamo fortemente che ciò avvenga, così come dubitiamo che i messinesi credano alla “favoletta” del candidato Bramanti sganciato dai partiti.

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