“Quando penso a Totò Cuffaro penso alla Sicilia degli anni ’90 e non posso credere che oggi a distanza di tutti quegli anni e dopo tutto quello che la Sicilia ha subito ci ritroviamo ancora a fare i conti con certi personaggi”. Lo afferma Cateno De Luca, replicando alle affermazioni di Totò Cuffaro, presente ieri a Messina per sostenere la candidatura di Maurizio Croce.
“Di Totò Cuffaro -prosegue De Luca- ricordo una sua partecipazione nella trasmissione congiunta Maurizio Costanzo Show e Samarcanda, era il 26 settembre 1991, tra gli ospiti sedeva anche Giovanni Falcone che sarebbe stato ucciso alcuni mesi dopo. In quell’occasione Cuffaro si scagliò contro la magistratura e contro quel giornalismo che a suo dire sarebbe stato impegnato in una narrazione distorta dei fatti.
La storia ci racconta una verità diversa però e come più volte ho affermato il passato non può essere cambiato. Oggi Totò Cuffaro torna rivendicando il diritto di condizionare ancora gli scenari politici. Ieri è stato a Messina per sostenere Maurizio Croce e ha tentato ancora una volta di travisare la verità dei fatti.
Cuffaro afferma -spiega De Luca- che non mi avrebbe mai cercato, che non ci sarebbe mai stata da parte sua il tentativo di avviare un dialogo, ma che sarebbe avvenuto l’esatto contrario. È falso. Proprio Cuffaro ha chiesto di incontrarmi ed io ho detto no perché al di là delle vicende giudiziarie non voglio avere niente a che fare con personaggi come Totò Cuffaro.
È proprio durante gli anni del suo Governo che in Sicilia si tentò il ladrocinio dei beni immobili della Regione, un’operazione politico mafiosa che portò alla svendita di alcuni beni immobili che poi la Regione prese in affitto. Questo è Totò Cuffaro, e potrei parlare di tutte le sue responsabilità politiche. Le sue vicende giudiziarie non mi interessano, ma non gli consento di tentare di travisare la verità.
Lui voleva collegare una sua lista alla candidatura di Federico Basile -sottolinea l’ex sindaco di Messina-, una lista composta da persone rispettabili, ma segretaria cittadina della Dc di Messina è Rosalia Schirò, la cognata di Francantonio Genovese. Secondo voi potevo mai accettare?
Ho detto no a gran voce e nessuno può negarlo.
La Sicilia del ’91 l’abbiamo vista, quella Sicilia ha perso i suoi eroi, ma ha ancora i vari “Cuffaro” che vogliono condizionare il nostro destino. Non ci sto.
Oggi quel Cuffaro sostiene Maurizio Croce che evidentemente ben rappresenta quegli ambienti. Chiedetevi se volete davvero consegnare la città nelle mani di chi ha gestito la Sicilia come fosse un affare personale. Chiedetevi se volete davvero rischiare di ritrovarvi al governo chi ha la responsabilità politica dello sfascio della nostra terra. La nostra azione politica si è sempre distinta per la lotta a certi sistemi. A noi la mafia fa schifo, tutte le mafie ci fanno schifo e certi voti non li vogliamo. Preferiamo andare avanti da soli -conclude De Luca- con il sostegno della gente onesta che crede ancora che un cambiamento sia possibile. Noi siamo quel cambiamento e lo abbiamo dimostrato”.