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Frana villaggio Gesso, Anas conferma pericolosità ma la competenza è della Regione

Il quadro adesso è più chiaro sul continuo e pericoloso movimento franoso nella S.S. 113 di villaggio Gesso, che oltre ad arrecare disagi, sta preoccupando non poco i residenti del villaggio collinare. Dopo l’ultima nota trasmessa il 27 aprile scorso dal consigliere comunale Libero Gioveni che allertò l’ANAS di una situazione sempre più al limite in termini di sicurezza che incombe in località San Nicolò di villaggio Gesso, è giunta la risposta ufficiale e dettagliata dell’Area Tecnica d’Esercizio dell’Ente, indirizzata allo stesso consigliere.

“Dalla relazione tecnica emerge certamente un quadro preoccupante – dichiara Gioveni, che tuttavia si dice soddisfatto per l’attenzione che hanno riservato i tecnici ANAS al suo grido d’allarme – perché viene dichiarato nel documento che la zona è stata censita nel PAI con pericolosità P3 e rischio R4 e che quindi subisce dei preoccupanti cedimenti verticali rispetto al corpo stradale, anche se non continui, che tuttavia escludono lo scivolamento dello strato superficiale su quello di base, tanto da non far ritenere che possa sussistere nell’area in questione un immediato e grave pericolo”.

Ciò che l’ANAS fa notare allo stesso consigliere è comunque la “competenza”, in quanto, trattandosi di dissesto idrogeologico, l’Ente demanda tutto ai “competenti Uffici Regionali preposti alla salvaguardia dai rischi idrogeologici dell’intero territorio siciliano”. “ANAS, infatti, che nella relazione ha anche elencato tutti gli interventi finora eseguiti dal maggio 2010 ad oggi – spiega l’esponente Udc – si occuperà principalmente di garantire, anche con ispezioni e monitoraggi costanti, le normali condizioni di sicurezza per la circolazione”.

“Pertanto – conclude Gioveni – sarebbe certamente opportuno non abbassare la guardia a garanzia della pubblica incolumità; per cui, nel rivolgermi al sindaco Accorinti quale principale responsabile della sicurezza e della salute dei cittadini, non posso non invitarlo a richiedere ai competenti uffici regionali la necessaria e non più procrastinabile attenzione, in termini di risorse e progettualità, per la definitiva messa in sicurezza dell’intera zona, visto che, come emerge sempre dalla relazione dell’ANAS, il dissesto idrogeologico non colpisce solo il tratto dell’arteria, ma si estende su tutto il versante fino a fondo valle”.

 

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