“La nuova rete ospedaliera presentata dall’Assessore della salute penalizza in maniera evidente la provincia di Messina”, così il deputato regionale di AP-Ncd, Nino Germanà. “Tra le specifiche circostanze previste dalla rimodulazione proposta da Gucciardi, non possiamo non badare al riferimento all’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo-Ospedale Piemonte, approdato al tanto agognato accorpamento non senza un travaglio lungo e sfiancante, conclusosi dopo un lungo iter solo nell’ottobre scorso, pur di salvare il nosocomio cittadino e puntare alla creazione di un centro sanitario d’eccellenza grazie all’unico IRCCS pubblico della Sicilia. La proposta dell’assessore entra in pieno contrasto con la norma varata dal Parlamento Siciliano che, in merito, ha legiferato con grande chiarezza e trasversale condivisione, nell’interesse del territorio e delle sue esigenze primarie. Venendo meno quanto faticosamente progettato e suffragato attraverso la legiferazione, con la rimodulazione immaginata, ridurremmo l’IRCCS ad un semplice presidio di base, smembrando di fatto l’Ospedale Piemonte che, rispetto al decreto presidenziale, ha visto chiusi i reparti di Anestesia, Cardiologia, Utic, neurologia e addirittura i 4 posti per gli Hanseniani riconosciuti da uno speciale decreto ministeriale, riducendo i posti letto per acuti da 51 a 23 +7 di astenteria”, afferma il parlamentare che sottolinea “l’obbligo di portare avanti quanto sostenuto sino ad oggi: la creazione di un Polo del Mediterraneo così come immaginato dalla cittadinanza, da tutti i parlamentari e dal ministro della salute quando fu avviato il progetto IRCCS-Piemonte”. È proprio con il Ministro Lorenzin l’onorevole Germaná annuncia di avere in programma un incontro urgente che si terrà nei prossimi giorni al fine di discutere della situazione. “Anche stavolta non ci fermeremo davanti a delle decisioni imposte che crediamo non siano in alcun modo utili alla collettività alla quale, al contrario, rischiano di arrecare un nocumento che non possiamo consentire. L’auspicio è, chiaramente, che si possa trovare soluzione in tempi brevi, magari attraverso una revisione già in commissione sanità all’Ars”, conclude il parlamentare.