“Non chiamatemi politico, io sono un amministratore”, Cateno De Luca oggi al Palacultura di Messina ha nuovamente chiamato a raccolta i messinesi per spiegare il cosiddetto “baratto amministrativo”, ossia la possibilità per i cittadini meno abbienti di pagare i propri debiti con il Comune, fornendo servizi da effettuare nella propria città. Alla convention politica erano presenti il prof. Raffaello Lupi, studioso di fama internazionale e docente di diritto tributario all’Università Tor Vergata di Roma, il prof. Raffaele Tommasini, ordinario di Diritto Civile all’Università di Messina, e il dott. Antonio Briguglio, designato assessore della giunta De Luca. Il candidato alle Regionali per l’Udc/Sicilia Vera ha spiegato in termini molto semplici ciò che di fatto sembra complicatissimo: il bilancio di un ente pubblico. Ha voluto usare una metafora siciliana degli “archetti e bottoni”, che dovranno essere sempre uguali. Ma De Luca ha detto senza mezzi termini che “I bilanci comunali sono falsati da alchimie contabili che negli anni hanno consentito ai sindaci di equilibrarli con previsioni fantasmagoriche, crediti e debiti fuori bilancio. Adesso -ha spiegato De Luca- si sta tentando di evitare che si prosegua su questa strada. I bilanci dovranno essere reali e la capacità di spesa di un ente sarà commisurata alle entrate reali e non presunte”. Anche il prof Lupi, oltre ad essere sulla stessa linea di De Luca, non ha evitato pungenti critiche alla Corte dei Conti: “Se un ente deve offrire servizi e li deve pagare, avendo la possibilità di ottenere questi servizi direttamente dai cittadini perchè mettere i bastoni tra le ruote? Paghiamo la Corte dei Conti per sapere cose già note da almeno 20 anni, non mi sembra il massimo”. Cateno De Luca ha chiarito che il baratto amministrativo può essere applicato soltanto se il Comune ha i conti in regola, per cui a Messina potrà diventare realtà dopo qualche anno dalla sua eventuale elezione a sindaco. Una parentesi anche su quello che De Luca considera il vero cancro di Messina: “Quando un sindaco viene eletto, i dirigenti si presentano scodinzolando, cercando di vendere al meglio la loro mercanzia. Tutti i sindaci ci cascano e conferiscono loro la nomina quinquiennale. Il sottoscritto, a Santa Teresa di Riva ha cambiato il regolamento ed ha conferito l’incarico di dirigente soltanto per un anno, legato ad obiettivi da raggiungere. E’ così difficile da attuarlo a Messina?”. L’incontro è terminato con la presentazione di altri 50 candidati al consiglio comunale, e tre nuovi assessori Roberto Enzo Trimarchi, Alessandra Calafiore e Carlotta Previti, quest’ultima esperta in finanziamenti europei. Ha già progettato, programmato e pianificato interventi con i fondi strutturali in vari enti pubblici, uno dei cavalli di battaglia di Cateno De Luca che gli ha consentito in passato di cambiare le sorti dei Comuni che ha amministrato: Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva. Riuscirà a farlo anche a Messina?