Oggi per il Messina c’era solo un risultato utile: la vittoria. I peloritani lo sapevano benissimo e la trasferta contro il Rotonda si preannunciava sicuramente non facile, considerate le numerose assenze di peso e il morale sotto i tacchi, dopo la sconfitta casalinga contro la Sancataldese. I padroni di casa, pur già retrocessi, hanno onorato fino alla fine il campionato e non hanno regalato nulla a nessuno, tantomeno al Messina. Le reti della gara portano la firma, per il Messina, di Cocimano, Barbera e Catalano. Il gol della bandiera del Rotonda è stato messo a segno da Galdean.
La gara per il Messina si mette subito in discesa, grazie alla rete realizzata al 3’ da Cocimano, su calcio di punizione: 0-1. Per i padroni di casa è una doccia fredda, non riescono a reagire e il Messina mantiene i ritmi di gioco bassi. Il Rotonda ci prova con i suoi uomini più rappresentativi, ma tutte le conclusioni sono totalmente fuori misura.
Inizia la ripresa, il Messina sa bene che non può accontentarsi del vantaggio di misura e deve chiudere al più presto la gara. Al 12’ Selvaggio centra la traversa e sfiora il raddoppio. La risposta dei locali arriva tre minuti dopo con un colpo di testa di De Stefano che costringe Jairo a rifugiarsi in corner. Al 22’ il giovane Barbera, già corteggiato da formazioni di categoria superiore, trova il gol della domenica: un gran sinistro imprendibile sotto l’incrocio dei pali per lo 0-2. I Peloritani giocano sul velluto e al 36’, Arcidiacono offre un ottimo assist per Catalano che chiude i conti siglando la rete dello 0-3. Il gol della bandiera per i padroni di casa arriva in pieno recupero grazie a Galdean: 1-3. Ma è il Messina ad aggiudicarsi i tre punti e la salvezza in un campionato che ha visto più ombre che luci.
Adesso per il calcio messinese inizia la partita più importante: quella per il futuro. I bandi per la concessione per gli stadi, hanno cominciato a stuzzicare gli appetiti di nuovi investitori. La famiglia Sciotto è stata chiara: non venderà solo una società di calcio, ma anche un brand che ha un suo valore, ergo: chi vorrà la società, dovrà sganciare tanti soldini. I tifosi messinesi sono ormai “vaccinati” e non si lasceranno incantare dai proclami di nessuno. Solo davanti a progetti seri e concreti, il pubblico tornerà allo stadio e tornerà l’entusiasmo di un tempo, altrimenti saremo costretti a raccontare squallidi campionati come quelli degli ultimi dieci anni.