Inaugurato il Museo teatro dell’opera dei pupi Rosario Gargano

Entrando, ci si immerge in un mondo magico, circondati fra i tradizionali pupi paladini, streghe e arpie, principesse e ballerine

È stato inaugurato ieri, domenica 24 marzo, in via Oratorio San Francesco n.2 (locali dell’ex Provincia di Messina che precedentemente ospitavano la Collezione privata di manufatti d’arme Saitta) il “Museo teatro dell’opera dei pupi Rosario Gargano”.

L’Opera dei Pupi è nata come trasposizione teatrale e popolare dei grandi poemi della letteratura medievale (le Chansons de Geste, che narrano le avventure di Carlo magno e dei suoi Paladini, il Morgante del Pulci, l’Orlando innamorato del Boiardo, l’Orlando furioso dell’Ariosto).

Il grande teatro epico popolare, venuto probabilmente dalla Spagna, in Sicilia, ha raggiunto il suo massimo sviluppo, e i Pupi sono espressione di quello spirito epico, eroico e cavalleresco, fatto di coraggio, valore e nobiltà d’animo che caratterizzano tutta una tradizione letteraria, musicale, figurativa, che ha segnato lo sviluppo di un’educazione sentimentale e di una visione etica e poetica del mondo.

I Pupi Siciliani rappresentano un’espressione teatrale che non ha eguali: non si collocano in nessuna delle consuete categorie del teatro di animazione, in forza della loro esclusiva struttura stilistica e figurativa, hanno, e mantengono, la più intensa carica di tradizione popolare riscontrabile nel teatro di figura italiana.

Silvio D ‘Amico, già direttore dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, li ha definiti come «il fenomeno teatrale italiano più importante dopo la Commedia dell’Arte ed il Melodramma». Questa forma di teatro popolare di piazza, vera e propria arte, è stata proclamata dall’UNESCO, nel 2001, patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

La famiglia Gargano è l’ultima famiglia “operante” rimasta a Messina (e Provincia), con le sue cinque generazioni consecutive è tra le più antiche esistenti, ed il taglio ufficiale del nastro è stato giustamente affidato alla piccola rappresentante della sesta generazione.

Entrando, ci si immerge in un mondo magico, circondati fra i tradizionali pupi paladini -con le loro armature un tempo luccicanti ma la cui “polvere del tempo” ha aggiunto indubbio fascino – ed ancora streghe e arpie, principesse e ballerine, non mancano i pupi legati al mondo delle fiabe classiche ed altri realizzati con particolari “escamotage” per migliorare gli “effetti speciali” durante le rappresentazioni.

I pupi esposti, realizzati in varie epoche a partire dai primi anni dell‘800, comprendono la ricca collezione di pupi siciliani della tradizione messinese, meno conosciuti rispetto a quelli palermitani e catanesi. Ed ancora, sono esposti gli attrezzi da lavoro, i canovacci ed i fondali utilizzati mettere in scena gli spettacoli, una sezione è dedicata ai libri ed alle fotografie d’epoca. Il tutto è corredato da chiare didascalie esplicative.

Ma non solo realtà museale, l’obiettivo, così come da protocollo d’intesa stipulato con la Città Metropolitana di Messina, è mettere in scena la rappresentazione di spettacoli di pupi, organizzare laboratori per la costruzione e manovrazione dei Pupi, la recitazione, la realizzazione della scenografia, la pitturazione delle teste, la lavorazione dell’ottone a sbalzo, insomma far conoscere tutti i “retroscena” dell’attività dei pupari e le maestranze artigiane complementari che operano in questo mondo.

Questo piccolo Museo possiede tutti i numeri per diventare un fiore all’occhiello cittadino… e non solo.

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